La Germania e altri cinque Paesi dell'Unione europea – cioè Francia, Austria, Belgio, Danimarca e Svezia – intendono prolungare di altri sei mesi a partire dal 13 maggio i controlli di frontiera reintrodotti nello spazio Schengen. È quanto riferisce il quotidiano tedesco Die Welt, che riporta una lettera inviata da questi Paesi al vice presidente della Commissione Ue Frans Timmermans, in cui chiedono a Bruxelles di attivare il meccanismo di crisi previsto dal Codice frontiere di Schengen. Contemporaneamente 400 manifestanti di sinistra sono stati arrestati vicino Stoccarda, nel sudovest della Germania, dove protestavano contro il congresso nazionale annuale del partito di destra xenofobo Alternativa per la Germania.
LETTERA A UE. "Chiediamo di presentare al Consiglio europeo una proposta che permetta agli Stati membri che lo ritengono necessario di mantenere o di introdurre a partire dal 13 maggio controlli di frontiera provvisori alle frontiere interne di Schengen conformemente all'articolo 29", si legge nella lettera indirizzata alla Commissione Ue. Die Welt, citando fonti Ue, afferma che l'esecutivo comunitario ha in programma di dare il via libera a metà della prossima settimana a un prolungamento dei controlli di frontiera, perché la protezione delle frontiere esterne dell'Ue non è ancora sufficientemente garantita.
CALO DEGLI ARRIVI. I controlli alla frontiera sono stati introdotti a metà settembre in conseguenza dell'arrivo massiccio di richiedenti asilo ma, dopo la chiusura della cosiddetta rotta balcanica, Germania e Austria hanno registrato un calo drastico degli arrivi. A marzo la Germania ha ricevuto 20mila richiedenti asilo, contro i 60mila di febbraio, i 90mila di gennaio e le diverse migliaia del 2015. Il timore espresso in questi giorni, tuttavia, è che molti migranti provino a trovare rotte alternative che passino per l'Italia, ragion per cui l'Austria ha preparato delle misure da adottare al Brennero, il principale varco di frontiera tra i due Paesi.