Diventato famoso con 'Essere senza destino' basato sull'esperienza nei campi di sterminio nazisti
Imre Kertész si è spento questa mattina all'età di 86 anni nella sua casa a Budapest dopo una "lunga malattia", come riferito dalla casa editrice Magvetö. E' stato il primo scrittore ungherese a ricevere il premio Nobel per la letteratura, conferitogli nel 2002 "per una scrittura che sostiene la fragile esperienza dell'individuo contro la barbarica arbitrarietà della storia". Nato nel 1929 a Budapest in una famiglia di origine ebraica, Imre fu deportato appena quindicenne ad Auschwitz e poi trasferito a Buchenwald. Sopravvissuto ai campi di concentramento, ha iniziato a scrivere prima come giornalista poi come romanziere.
Il suo primo e più famoso romanzo è 'Essere senza destino', in cui descrive l'esperienza, vissuta in prima persona, di un ragazzo ungherese di 15 anni rinchiuso nei campi di sterminio nazisti. Kertész ha scritto la sua opera tra il 1960 e il 1973 ma la pubblicazione fu respinta in un primo momento sotto il regime comunista ungherese. Nel 1975 viene stampato, ma resta ignorato dal pubblico. Solo con la caduta del Muro di Berlino la sua opera e il suo talento come scrittore vengono riconosciuti e accolti dal pubblico.
Tra le altre sue opere, si ricordano 'Fiasco' del 1988 e 'Kaddish per un bambino non nato' del 1990, che fanno parte, insieme a 'Essere senza destino' (1975), di una trilogia che lo scrittore ha dedicato alla ricostruzione delle sue esperienze vissute. Kertész ha trascorso gran parte degli ultimi anni della sua vita a Berlino. Poi è tornato nella sua Budapest e negli ultimi anni ha sofferto del morbo di Parkinson.
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