I Guardiani della rivoluzione iraniani hanno testato due missili balistici, sfidando la minaccia di sanzioni degli Stati Uniti
I Guardiani della rivoluzione iraniani hanno testato due missili balistici, sfidando la minaccia di sanzioni degli Stati Uniti. Lo hanno riferito le agenzie di stampa Fars e Tasnim. I lanci seguono quelli di ieri, che hanno spinto il dipartimento di Stato Usa ad annunciare l'intenzione di sollevare la questione al Consiglio di sicurezza Onu. I missili Qadr H oggi sono stati sparati dal nord dell'Iran e hanno colpito obiettivi nel sudest a 1.400 chilometri di distanza, hanno riferito le agenzie. "I missili sparati oggi sono il risultato delle sanzioni, che hanno aiutato l'Iran a sviluppare il suo programma missilistico", ha detto il generale Hossein Salami, comandante dei Guardiani della rivoluzione, citato da Fars.
I Pasdaran, potente corpo che prende ordini direttamente dalla Guida suprema, si oppongono con forza a Stati Uniti e loro alleati. Hanno decine di missili balistici di corto e medio raggio, il più grande arsenale nel Medioriente. Il programma missilistico di Teheran è soggetto a una risoluzione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni unite, che chiede al Paese di non sviluppare missili capaci di trasportare testate nucleari.
PROGETTATI PER RAGGIUNGERE ISRAELE. "La ragione per cui abbiamo progettato i nostri missili con un raggio di 2mila chilometri è che siano in grado di colpire il nostro nemico, il regime sionista (Israele, ndr), da una distanza di sicurezza", ha affermato. A dichiararlo è stato Ali Hajizadeh Amir, comandante dei Guardiani della rivoluzione iraniani, citato dall'agenzia di stampa Isna, a proposito dei missili di medio raggio testati oggi dal Paese.
Fonte Reuters – Traduzione LaPresse
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