Madrid (Spagna), 19 dic. (LaPresse/Xinhua) – Giornata di silenzio elettorale oggi in Spagna in vista delle elezioni generali di domani, in cui oltre 36 milioni di cittadini sono chiamati a scegliere chi governerà il Paese per i prossimi quattro anni. I cittadini con diritto di voto sono 36.510.952, cioè 731.461 in più rispetto alle ultime elezioni generali di novembre 2011. Allora trionfò il Partito popolare, che con 10.866.566 di voti (pari al 44,64%) si aggiudicò la maggioranza assoluta con 186 dei 350 seggi nel Congresso dei deputati. A seguire si piazzò il Partito socialista, che ottenne 110 seggi con 7.003.511 di voti (pari al 28,76%) in quella che si configurò come la sua peggiore performance elettorale dal ritorno della democrazia dopo Franco.
Nelle elezioni di domani nessuno dei due partiti si può aspettare di ottenere tanti voti quanti allora, visto che in questi quattro anni il panorama politico è stato stravolto dall’ingresso sulla scena di altri due partiti, Podemos e Ciudadanos, che hanno spazzato via il bipartitismo che aveva regnato nella politica spagnola per 40 anni. L’ipotesi che sembra profilarsi è quella di una coalizione di governo. Gli ultimi sondaggi danno il Partito popolare fra il 26 e il 28%, il che obbligherebbe il premier Mariano Rajoy a cercare una coalizione, ma socialisti e Ciudadanos hanno escluso la possibilità di un accordo con Rajoy.
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