dal nostro inviato Matteo Bosco Bortolaso
Parigi (Francia), 21 nov. (LaPresse) – L’incubo di nuovi attentati passa da Parigi a Bruxelles. All’indomani delle celebrazioni spontanee in ricordo degli attacchi di venerdì 13 e della sanguinosa presa d’ostaggi a Bamako, la tensione resta altissima in Francia ma soprattutto in Belgio. Quest’ultimo Paese, in particolare, si è risvegliato in un clima di assedio. La minaccia è “precisa e imminente”, ha detto il premier del Belgio, Charles Michel. Metropolitana, bus, cinema, teatri, centri commerciali, sono a rischio di attacchi “simili a quelli di Parigi”, ha aggiunto il premier, citando informazioni raccolte dall’intelligence. Chiusi anche i centri sportivi, gli uffici postali, evacuate le piscine.
Annullato l’atteso concerto dell’icona francese Johnny Hallyday, previsto al Palais 12. Chiuso pure il Botanique, un’altra grande sala da concerti. Annullate tutte le partite di hockey e di basket. Il comune di Bruxelles ha chiesto la chiusura di caffè e ristoranti della città per questa sera. La raccomandazione tocca soprattutto ai locali nel quartiere centrale di Saint-Gery, della Borsa e di Plattesteen, secondo quanto riferito dal portavoce del sindaco citato da quotidiano De Tijd.
Il quotidiano Le Soir parla di due uomini che avrebbero una bomba. Più in generale, i media sospettano che, alla base all’allarme, ci siano nuove informazioni su uno degli attentatori di Parigi, Salah Adbdelsam, che avrebbe ancora con sé il gilet esplosivo che – forse – non ha avuto il coraggio di fare esplodere a Parigi. Lo stesso Stato islamico, secondo alcune ricostruzioni, lo avrebbe già bollato come un codardo, se non come un traditore.
Dopo aver seminato il terrore su boulevard Voltaire, Abdeslam è stato aiutato da due conoscenti, Hamza Attouh e Mohamed, rispettivamente di 20 e 27 anni, attualmente in prigione. Secondo quanto filtra dagli inquirenti del Belgio, i due ammettono di essere andati a prendere Abdeslam a Parigi, la notte stessa della strage parigina, e di averlo quindi portato in Belgio. I due sospetti, però, negano di aver avuto conoscenza dell’attentato.
Una terza persona avrebbe aiutato il presunto attentatore di Parigi. Il procuratore federale del Belgio ha spiegato che l’uomo – arrestato giovedi e identificato come A. Lazez – avrebbe fornito supporto logistico a Salah Abdeslam a Bruxelles. La polizia belga ha trovato cinque armi, esplosivi e anche delle cinture esplosive durante la perquisizione della sua casa.
Lazez è accusato in particolare di coinvolgimento in atti di terrorismo e nell’organizzazione terroristica e di possesso di armi non autorizzate. Il quotidiano La Dernière Heure ha riferito oggi che si tratta di un uomo di 39 anni, di origine marocchina. A. Lazez, residente a Jette, quartiere all’interno dei confini comunali di Bruxelles, è stato arrestato dopo una denuncia arrivata alla polizia. Nella sua auto, una Citroen, ora confiscata, sono state trovate tracce di sangue e una pistola carica, non un kalashnikov. Resta da capire a chi appartenga il sangue.
A Parigi, intanto, la prefettura ha prorogato fino al 30 novembre il divieto di manifestazione nel quadro dello stato di urgenza. La decisione, secondo la nota rilasciata dalla prefettura, ha preso in considerazione “la situazione attuale” e l’inizio del vertice delle Nazioni Unite sul cambiamento climatico (Cop21) con l’arrivo nella capitale di oltre un centinaio di capi di Stato e di governo. La prefettura ha precisato che sono autorizzati gli eventi che riuniscono fino a mille persone in ambienti chiusi, ma viene imposto agli organizzatori un controllo sull’accesso e la selezione degli spettatori.
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