Roma, 17 set. (LaPresse) – “L’Europa è nata per abbattere i muri, non per costruirli. Nella carta di identità dell’Europa c’è scritto che noi siamo quelli che abbattono i muri, non quelli che li costruiscono. L’Europa è un orizzonte, non una frontiera”. Lo ha detto il premier Matteo Renzi nel corso di una conferenza stampa congiunta col primo ministro lussemburghese Xavier Bettel a palazzo Chigi.
RICOLLOCATI 120MILA MIGRANTI. Il Parlamento europeo ricolloca 120 mila migranti proposto dalla Commissione Europea. Con una votazione d’urgenza arriva l’ok al piano, approvato a larga maggioranza, resentato in aula ieri dal presidente del Parlamento europeo Martin Schulz e aveva riscosso il sostegno dei principali raggruppamenti e il dissenso dei partiti euroscettici.
Il presidente del Consiglio europeo, Donald Tusk, ha convocato per mercoledì 23 settembre un summit straordinario. Lo ha annunciato lui stesso su Twitter. “Convoco un Consiglio europeo straordinario per mercoledì 23 settembre alle 18 per discutere di come gestire la crisi dei rifugiati”, ha scritto.
MERKEL: LAVORO A LUNGO TERMINE. L’integrazione dei rifugiati è un compito a lungo termine e il numero di migranti “non è mai stato tanto alto come adesso dalla Seconda guerra mondiale”. Lo ha affermato la cancelliera tedesca, Angela Merkel, intervenendo all’inaugurazione della 66esima edizione del salone dell’auto di Francoforte. La cancelliera tedesca Angela Merkel ha inoltre chiesto all’industria dell’auto della Germania di fornire più opportunità di lavoro ai migranti per integrarsi nella società tedesca.
Intanto, dopo gli scontri di ieri che hanno portato a diversi feriti tra Ungheria e Serbia che hanno portato il premier magiaro Orban a proseguire con la creazione di una nuova barriera tra Ungheria e Croazia, oggi è il ministro degli Esteri italiano Paolo Gentiloni a intervenire. Parlando di quanto accade in Ungheria e anche del rapporto coi paesi di provenienza dei migranti, tra i quali ad esempio la Libia.
“Non credo che l’attuale posizione ungherese alla lunga sia sostenibile, non puoi scegliere quello che ti piace dell’Europa e rifiutare il resto”. Così il ministro degli Esteri a ‘Mattino 5’ su Canale 5. Il ministro ha parlato anche di eventuali interventi militari: “Escluderei un intervento militare” italiano in Libia. Non escluderei invece – ha aggiunto -, ed è questione di 7-10 giorni e lo si capirà”, un contingente di appoggio al nuovo governo.
Nel frattempo diverse migliaia di migranti sono entrate in Croazia nelle ultime 24 ore, dopo che l’Ungheria ha chiuso il suo confine con la Serbia.
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