Gerusalemme, scontri tra palestinesi e polizia israeliana nella moschea al-Aqsa

Gerusalemme, scontri tra palestinesi e polizia israeliana nella moschea al-Aqsa

Gerusalemme, 26 lug. (LaPresse/Xinhua) – La polizia israeliana ha fatto irruzione nella moschea di Al-Aqsa a Gerusalemme per sedare la protesta di un gruppo di palestinesi che si erano asserragliati all’interno. Stando alla versione della polizia, che ha diffuso una dichiarazione, alcuni “ribelli mascherati si erano rinchiusi nel luogo sacro, contro di noi ci sono stati lanci di pietre e petardi”.

La polizia parla di feriti tra gli agenti negli scontri, i disordini si sono verificati poco dopo che il luogo, sacro sia per i musulmani sia per gli ebrei, era stato aperto ai fedeli di religione ebraica in occasione del Tisha b’Av, giorno di digiuno e di lutto per commemorare la distruzione del primo e del secondo Tempio. La moschea di al-Aqsa, infatti, è il terzo luogo sacro per l’Islam e il primo per gli ebrei che chiamano il sito Monte del Tempio e lo venerano perchè considerato luogo in cui un tempo sorgeva il loro secondo Tempio, distrutto nel 70 d.C. a opera dell’esercito del futuro imperatore romano Tito.

Un portavoce della polizia israeliana ha fatto sapere che per ristabilire l’ordine “le porte della moschea sono state chiuse e i rivoltosi sono rimasti all’interno“. Nelle ultime settimane nell’area sono stati intensificati i controlli dopo la diffusione in rete di un video, diventato subito virale, che mostra una donna ebrea mentre insulta il profeta Maometto. E la tensione intorno alla moschea di al-Aqsa è tornata a crescere anche dopo le visite di attivisti e parlamentari israeliani di destra che vorrebbero abolire le restrizioni imposte agli ebrei che possono visitare ma non pregare sulla spianata del Tempio.

L’assistente del presidente dell’Autorità nazionale palestinese, Mahmud Abbas, ha commentato l’attacco come la volontà di Israele di far scoppiare una guerra di religione a Gerusalemme.

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