Atlanta (Georgia, Usa), 21 lug. (LaPresse/EFE) – Il trattamento antiretrovirale, se utilizzato quando il virus è nella sua fase iniziale e il sistema immunitario è relativamente sano, può portare a una riduzione della trasmissione dell’Hiv fino al 93 per cento. E’ quanto emerge dal rapporto presentato nell’ambito della Conferenza Internazionale sull’AIDS a Vancouver, in Canada. L’uso di un trattamento per sopprimere l’HIV – hanno spiegato gli esperti – è “molto efficace” per prevenire la trasmissione per via sessuale del virus in coppie eterosessuali in cui solo uno dei due è infetto. E’ quanto emerge dallo studio pubblicato oggi.
“Per gli eterosessuali che possono raggiungere e mantenere la soppressione virale, il rischio per i loro partner è estremamente basso“, ha detto Anthony S. Fauci, direttore dell’Istituto Nazionale di Malattie Infettive (NIAID), che ha finanziato lo studio.
Durante il periodo di studio, durato dal 2005 al 2011, si sono verificati solo otto casi di trasmissione nelle coppie che hanno ricevuto il trattamento antiretrovirale. Quattro di questi casi di infezione sono stati diagnosticati poco dopo che il trattamento era cominciato, quindi i ricercatori ritengono che l’altra persona sia stata infettata poco prima dell’inizio della terapia che quindi non ha fatto effetto.
In altri casi, i ricercatori hanno detto che il trattamento non ha fatto effetto e il virus è stato trasmesso perché non sono stati presi correttamente i farmaci oppure c’era un ceppo del virus resistente a tutti i farmaci utilizzati.
Quando lo studio è iniziato, nel 2005, sono stati coinvolti 1.763 eterosessuali di 18 anni o più anziani e, quando la ricerca si è conclusa nel 2011, ne sono rimasti 1.171.
Lo studio è stato condotto in Botswana, Brasile, India, Kenya, Malawi, Sud Africa, Tailandia, Stati Uniti e Zimbabwe.
Secondo il Centro di controllo e prevenzione delle malattie (CDC), una persona su sette affetta da Hiv negli Stati Uniti non sa di avere il virus e questo aumenta il rischio di trasmissione al partner.
Inoltre, circa il 90 percento delle nuove infezioni da HIV potrebbe essere evitato se la diagnosi venisse diagnostica per tempo e si iniziasse subito il trattamento.
Gli ispanici sono sproporzionatamente colpiti da HIV, con un tasso circa tre volte più alto rispetto ai bianchi, secondo quanto emerge dai dati del CDC 2010.
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