Losanna (Svizzera), 3 apr. (LaPresse) – L’Iran e il gruppo 5+1 hanno raggiunto l’accordo quadro sul programma nucleare di Teheran, che dovrà poi prendere forma in un accordo finale da stilare entro il 30 giugno. Lo ha annunciato l’Alta rappresentante per la politica estera dell’Unione europea, Federica Mogherini, in conferenza stampa a Losanna a fianco del ministro degli Esteri iraniano, Mohammad Javad Zarif. Le intese, siglate dopo otto giorni di intesissimi negoziati diurni e notturni, hanno creato la cornice chiave che permetterà di imporre vincoli a Teheran per placare la paura dell’Occidente: che possa costruire armi nucleari.
TELEFONATA OBAMA-NETANYAHU. Nella notte presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, ha telefonato al premier israeliano, Benjamin Netanyahu, e gli ha detto che l’accordo per limitare il programma nucleare di Teheran costituisce un progresso significativo verso una soluzione duratura che elimini ogni possibile strada dell’Iran per dotarsi di un’arma nucleare.
NETANYAHU: L’ACCORDO MINACCIA ISRAELE. Netanyahu, dal canto suo, ha affermato che “un accordo basato su questa intesa quadro minaccerà l’esistenza di Israele” e oggi riunirà i principali ministri del suo governo per discutere proprio degli sviluppi legati all’Iran.
FESTA IN STRADA A TEHERAN. Intanto a Teheran, non appena si è diffusa la notizia dell’intesa, centinaia di iraniani sono scesi in strada per festeggiare. La stragrande maggioranza degli iraniani sperava in un accordo con l’Occidente soprattutto per eliminare le sanzioni che pesano sull’economia del Paese. Il ministro degli Esteri iraniano Mohammad Javad Zarif e i membri della delegazione che ha partecipato ai colloqui sono stati accolti con applausi da numerosi cittadini al loro rientro stamattina a Teheran.
IN COSA CONSISTE L’ACCORDO. Un “passo decisivo”: così l’intesa è stata definita da Mogherini, che ha elogiato tutti i partecipanti per il loro grande impegno. In cambio del rispetto degli impegni, Teheran vedrà revocate tutte le sanzioni imposte nei suoi confronti da Stati Uniti e Unione europea. Un Fact Sheet diffuso dagli Stati Uniti riassume gli accordi, nei punti sottoelencati.
ARRICCHIMENTO. Il numero delle centrifughe sarà ridotto di circa due terzi, dalle attuali circa 19mila a 6.104, installate secondo i futuri accordi; l’uranio non sarà arricchito a oltre il 3,67 per cento nei prossimi 15 anni; l’attuale quantità di circa 10mila chilogrammi di uranio a basso arricchimento sarà ridotta a 300 chilogrammi di uranio a basso arricchimento al 3,67% per 15 anni. Tutte le centrifughe e le strutture per l’arricchimento in eccesso saranno conservate sotto monitaraggio Aiea e usate solo in sostituzione di altre, mentre non saranno costruite nuove strutture per arricchimento per 15 anni. Il tempo di cui Teheran avrebbe bisogno oggi per ottenere materiale fissile per costruire un’arma nucleare oggi è di 2-3 mesi, ma con le nuove condizioni sarà esteso ad almeno un anno per un periodo di almeno dieci anni.
FORDO. la centrale di Fordo sarà convertita, in modo che non sia più usata per arricchire uranio per almeno 15 anni, per essere usata per soli scopi pacifici, in un centro di ricerca nucleare, fisico, tecnologico. Per 15 anni a Fordo non saranno condotte ricerche e sviluppo associate all’arricchimento dell’uranio e non vi sarà contenuto alcun materiale fissile. Almeno due terzi delle centrifughe e infrastrutture della struttura saranno rimosse e le restanti non arricchiranno l’uranio. Tutte saranno poste sotto controllo dell’Aiea.
NATANZ. L’Iran potrà arricchire uranio solo alla centrale di Natanz e solo con centrifughe di prima generazione per dieci anni, rimuovendo tutte le altre centrifughe. Rimuoverà le centrifughe 1,000 IR-2M attualmente installate e le collocherà sotto il controllo dell’Aiea per dieci anni: per quel periodo non saranno usati modelli IR-2, IR-4, IR-5, IR-6 o IR-8 per produrre uranio arricchito. L’Iran si impegnerà in limitata ricerca e sviluppo con le sue centrifughe avanzate, secondo programma e parametri concordati. Dopo 10 anni, saranno condotte altre verifiche.
ISPEZIONI E TRASPARENZA. L’Aiea avrà regolare accesso a tutte le strutture nucleari iraniane, tra cui Natanz e Fordo, anche sull’uso delle tecnologie; gli ispettori avranno accesso alla catena di rifornimento del programma nucleare, monitorando strettamente materiali e componenti, così come le loro origini. Tutte le centrifughe e le infrastrutture per l’arricchimento saranno rimosse da Fordo e Natanz, per essere poste sotto controllo dell’Aiea. Teheran ha concordato di applicare l’Additional Protocol dell’Aiea, che dà maggior accesso sia alle strutture dichiarate sia a quelle non dichiarate. Dovrà inoltre permettere l’accesso ai siti sospetti e notificare eventuale costruzione di nuove strutture.
REATTORI E RIPROCESSAMENTO. L’Iran riprogetterà e ricostruirirà il reattore di Arak, di concerto con il 5+1, che non produrrà plutonio adatto alle armi e sarà dedicato a scopi pacifici; il nocciolo sarà distrutto e rimosso dal Paese; Teheran trasferirà tutto il suo carburante esausto fuori dal Paese. Non verrà accumulata acqua pesante e ogni residuo sarà venduto sul mercato internazionale per 15 anni. Nessun ulteriore reattore di acqua pesante sarà costruito per 15 anni.
SANZIONI. Le sanzioni saranno sollevate, se sarà verificato che gli accordi saranno rispettati. Le sanzioni Usa e Ue legate al nucleare saranno sospese dopo che l’Aiea avrà verificato. Se in qualsiasi momento l’Iran non avrà rispettato i suoi impegni, saranno ripristinate. Tutte le precedenti risoluzioni del Consiglio di sicurezza Onu saranno revocate simultaneamente a fronte del rispetti delle intese chiave (arricchimento, Fordo, Arak, Pmd, trasparenza). È prevista una nuova risoluzione Onu in proposito, in modo che eventuali dispute sul rispetto dei diventi punti siano risolte. Se questo sarà impossibile, le precedenti sanzioni saranno riattivate. Restano in vigore le sanzioni all’Iran legate a terrorismo, abusi sui diritti umani, missili balistici.
FASI. Per 10 anni, l’Iran limiterà capacità, ricerca e sviluppo di arricchimento domestico, assicurando un tempo di un anno per l’eventuale creazione di arma nucleare. Per 15 anni, limiterà elementi addizionali del suo programma, tra cui: non costruirà altre centrali per l’arricchimento dell’uranio e accetterà procedure di trasparenza rafforzate. Ispezioni e trasparenza continueranno oltre i 15 anni, mentre le ispezioni alla catena di rifornitura dell’uranio durerà per 25 anni. Inoltre, l’Iran resta parte del Trattato di non proliferazione nucleare.
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