Ankara (Turchia), 31 mar. (LaPresse/Reuters) – E’ finita con la morte di due assalitori e dell’ostaggio la lunga giornata di assedio al tribunale di Istanbul dove un commando armato del Fronte Rivoluzionario per la liberazione del popolo (Dhkp-C) aveva sequestrato il procuratore Mehmet Selim Kiraz. Secondo quanto ha riferito il capo della polizia della città turca, le forze di sicurezza hanno lanciato un blitz per liberare l’ostaggio dopo aver sentito degli spari dall’interno del palazzo. Due sequestratori sono stati uccisi, ma a perdere la vita è stato anche il procuratore che in un primo momento le autorità avevano dato per gravemente ferito. Kiraz era il responsabile delle indagini sulla morte di Berkin Elvan, il manifestante colpito da un candelotto di lacrimogeni durante le proteste di Gezi Park nel 2013 e morto l’11 marzo del 2014, dopo 269 giorni di coma.


LE RICHIESTE DEI SEQUESTRATORI. Secondo un comunicato diffuso da halkinsesi.tv, sito vicino al Dhkp-C, in un primo momento i responsabili dell’azione hanno dato tempo alle autorità fino alle 15.36 ora locale (le 14.36 in Italia) per rispondere alle loro richieste. Ma a metà pomeriggio, passato dunque l’ultimatum, sono partite le trattative tra gli assalitori e alcuni negoziatori. Tra le richieste avanzate, una confessione in diretta da parte degli agenti sospettati di aver colpito Elvan, il perseguimento dei poliziotti responsabili in una “corte popolare”, l’assoluzione di tutte le persone che vengono sottoposte a processo per la partecipazione a raduni di solidarietà per Elvan. La polizia aveva dunque isolato il sesto piano del palazzo dove si trova la stanza di Kiraz.


PISTOLA ALLA TESTA. Poco dopo il sequestro sui social network sono state diffuse alcune fotografie che ritraevano uno degli assalitori, con il volto coperto a metà, puntare una pistola alla testa del procuratore. Sullo sfondo c’è una bandiera dell’organizzazione.

PADRE DI ELVAN: NESSUNO MUOIA IN SUO NOME . Nel pomeriggio aveva fatto sentire la propria voce Sami Elvan, padre del manifestante ucciso. “Mio figlio è morto, ma un’altra persona non dovrebbe morire”, ha detto chiedendo la liberazione del procuratore. Secondo quanto riporta Hurriyet, Hüseyin Aygün, deputato del Partito Popolare Repubblicano, di opposizione, ha scritto su Twitter di aver chiamato il padre del ragazzo ucciso.

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