Gerusalemme, 16 mar. (LaPresse/Xinhua) – In Israele è ampiamente considerato un politico con poco carisma ma Isaac Herzog, 54 anni, rischia di battere il premier uscente Benjamin Netanyahu nelle elezioni generali che si terranno domani. Voce nasale e stile dimesso, il leader del movimento d’opposizione di centro-sinistra Unione sionista insieme a Tzipi Livni sembra uno sfidante improbabile per una società che solitamente preferisce primi ministri dai toni decisi, ma gli ultimi sondaggi lo danno in vantaggio rispetto a Netanyahu, ipotizzando per Unione sionista 25 seggi contro 21 del Likud.
LA FAMIGLIA DI ‘BOUGIE’ HERZOG. Sposato e padre di tre figli, Herzog vive con la moglie a Tel Aviv ed è figlio del sesto presidente di Israele ed ex ambasciatore presso le Nazioni unite Chaim Herzog. È noto in Israele con il soprannome ‘Bougie’, un soprannome d’infanzia che gli fu dato dalla madre e che deriva dal termine francese ‘joujou’, che vuol dire ‘giocattolo’, e dal corrispettivo in ebraico ‘buba’. Suo nonno, Isaac HaLevi Herzog, fu il primo rabbino capo di Israele. Durante il servizio militare Isaac Herzog ha prestato servizio come ufficiale in un’unità di intelligence d’elite nota come ‘8200’.
LA CARRIERA POLITICA: LEADER LABURISTA PIU’ VOLTE MINISTRO. Veterano della politica israeliana, Herzog è da tempo membro del partito laburista e ha ricoperto l’incarico di ministro per le Abitazioni nel governo guidato da Ariel Sharon. Successivamente è stato ministro del Turismo e degli Affari sociali ed è leader dell’opposizione da quando l’anno scorso è stato eletto alla guida dei laburisti. Ha assunto la guida del partito laburista nel 2013, dopo avere battuto la ex presidente del partito Shelly Yachimovich, parlamentare conosciuta per la sua decisa posizione socialista sul welfare e le questioni economiche. Il 10 dicembre, dopo l’annuncio delle elezioni anticipate, Herzog ha stretto alleanza con Tzipi Livni, che guida il partito centrista Hatnua, ex ministra della Giustizia e negoziatrice nei colloqui di pace. Ed è proprio dall’alleanza fra il partito laburista e Hatnua che è nata la formazione Unione sionista.
LA QUESTIONE PALESTINESE. Parlando con i giornalisti a Gerusalemme il mese scorso Herzog ha detto che, se verrà eletto primo ministro, ha in programma di ridare vigore ai negoziati con i palestinesi, basati su una piattaforma regionale con Giordania ed Egitto. L’ultimo round di colloqui di pace con i palestinesi è saltato ad aprile 2014 in piena estensione degli insediamenti israeliani in Cisgiordania. Herzog, pur sostenendo l’espansione delle costruzioni all’interno dei blocchi di insediamenti già esistenti (come Ma’ aleh Adumim, Ariel e Gush Etzion che considera “molto importanti per la sicurezza di Israele”), ha promesso di fermare le costruzioni ebraiche fuori dagli insediamenti.
FOCUS ECONOMIA E COSTO DELLA VITA. In campagna elettorae Herzog ha sottolineato la sua piattaforma economica, promettendo di far abbassare il costo della vita e in particolare i prezzi delle case. “Il diritto all’alloggio è uno dei diritti sociali di base che lo Stato è impegnato a salvaguardare nell’ambito della sua responsabilità verso i cittadini” e “risolvere la crisi delle case deve essere un obiettivo centrale di ogni governo israeliano responsabile”, si legge nella piattaforma economica proposta da Herzog.

