Lahore (Pakistan), 15 mar. (LaPresse) – In Pakistan si sono verificate esplosioni fuori da due chiese nella città di Lahore, durante le messe domenicali: il bilancio è di 14 morti e 78 feriti. L’attacco è stato subito rivendicato dal gruppo pakistano talebano Jamaat-ul-Ahrar. Alcuni testimoni hanno raccontato che il rapido intervento di una guardia della sicurezza ha impedito un aggravamento del bilancio. La folla ha linciato due persone sospettate di essere coinvolte. Il premier Nawaz Sharif, intanto, ha condannato l’attacco e ha chiesto che venga aumentata la sicurezza nei luoghi di culto.

L’ATTACCO. Secondo la polizia sembra che le esplosioni abbiano preso di mira due chiese, una cattolica e una protestante, che si trovano molto vicine. “Ero seduto in un negozio vicino alla chiesa, quando un’esplosione ha scosso la zona. Mi sono precipitato sul posto e ho visto una guardia di sicurezza lottare con un uomo che stava cercando di entrare nella chiesa. Dopo che non è riuscito nel suo intento, si è lasciato esplodere”, ha raccontato il testimone Amir Masih. “Ho visto parti del suo corpo volare in aria”, ha detto l’uomo, aggiungendo che anche la guardia è morta. Non è chiaro, ha spiegato Masih, se anche la prima esplosione sia stata provocata da un attentatore suicida.

IL BILANCIO. L’ultimo bilancio, fornito dal direttore sanitario provinciale Zahid Pervaiz, parla di 14 morti e 78 feriti.

LA RIVENDICAZIONE DEI TALEBANI, LA CONDANNA DI SHARIF. Poco dopo gli attentati è giunta la rivendicazione di responsabilità del gruppo talebano pachistano Jamaat-ul-Ahrar. Il primo ministro del Pakistan Nawaz Sharif ha condannato l’accaduto e ha chiesto alle autorità di rafforzare la sicurezza di chiese, moschee e altri luoghi di culto nel Paese.

LA REAZIONE DELLA FOLLA: LINCIATI 2 UOMINI. Dopo l’attacco alle 2 chiese i residenti hanno linciato due sospetti. Lo riporta la polizia. Il giornalista Riaz Ahmed ha riferito di aver visto due corpi carbonizzati ad un incrocio. I manifestanti hanno poi cominciato a distruggere negozi e ad attaccare veicoli. Poliziotti e diversi politici sono stati mandati via dalla zona, secondo quanto riferiscono dei residenti.

In Pakistan militanti islamisti hanno spesso attaccato cristiani ed altre minoranze religiose nell’ultimo decennio. Molti cristiani accusano il governo di fare poco per proteggerli, affermando che i politici sono veloci a porgere le loro condoglianze dopo un attacco, ma lenti a intraprendere azioni concrete per migliorare la sicurezza.

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata