Berlino (Germania), 14 mar. (LaPresse/Reuters) – Se la Grecia dovesse lasciare l’Eurozona, anche la Spagna e l’Italia lascerebbero il blocco della moneta unica. Lo ha detto il ministro della Difesa di Atene Panos Kammenos al giornale tedesco Bild, in un’intervista che viene pubblicata oggi. “Se la Grecia esplode, Spagna e Italia saranno le prossime, e poi a un certo punto la Germania. Perciò dobbiamo trovare una strada dentro l’eurozona, ma questa non può essere che i greci continuano a dover pagare”, ha detto il ministro, secondo un estratto in anteprima dell’intervista. Kammenos ha anche affermato che la Grecia non ha bisogno di un terzo piano di salvataggio, ma piuttosto di “un taglio come quello che anche la Germania ha ottenuto nel 1953 alla conferenza sul debito di Londra”.

Parlando del ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schaeuble il ministro greco ha aggiunto: “Non capisco perché si rivolge contro la Grecia ogni giorno in nuove dichiarazioni. E’ come una guerra psicologica, e Schaeuble sta avvelenando la relazione tra i due Paesi attraverso questo”. Kammenos ha detto che il ministro tedesco delle Finanze deve tollerare il nuovo governo greco, perché è stato eletto dal popolo greco. Questa settimana Atene ha rinnovato la sua campagna per chiedere compensazioni per la brutale occupazione nazista durante la Seconda guerra mondiale, un argomento che secondo Berlino è stato risolto decenni fa.

Kammenos ha chiesto le riparazioni durante l’intervista, affermando: “L’oro che i nazisti hanno portato a Berlino da Atene valeva molto denaro. Ci aspettiamo una compensazione per questo, e anche per il prestito forzato e la distruzione di statue archeologiche”. Kammenos ha anche suggerito che la Grecia potrebbe smettere di accogliere rifugiati nel caso di un’uscita greca “forzata” dall’eurozona. “Allora nessun accordo sarebbe più valido, nè trattati, nulla. Non saremmo più obbligati ad accogliere rifugiati come Paese di arrivo. Chiunque voglia mandarci via dall’eurozona dovrebbe sapere questo”.

Fonte Reuters – Traduzione LaPresse

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