Nuova Delhi (India), 5 mar. (LaPresse/EFE) – Una folla di migliaia di persone in India ha ucciso in un linciaggio un presunto stupratore dopo averlo tirato fuori a forza dal carcere in cui era detenuto a Dipamur, nello Stato nordorientale di Nagaland. Lo riferisce all’Hindustan Times il capo della polizia locale, Meren Jamir, aggiungendo che negli scontri scoppiati con la polizia sono anche rimaste ferite 20 persone. L’episodio risale a ieri sera: la folla ha trascinato fuori dal penitenziario Syed Farid Khan, che era accusato di avere commesso uno stupro la scorsa settimana, e dopo averlo ucciso ha legato il cadavere alla torre dell’orologio di Dipamur, doveva avevano intenzione di ucciderlo in pubblico se non fosse morto prima strada facendo nel percorso dal carcere, che dista sette chilometri dalla torre.

A Dipamur ieri erano vietati i raduni per le strade dopo che un gruppo di persone mercoledì aveva dato fuoco a 20 negozi appartenenti a stranieri per protestare proprio contro il presunto stupro commesso da Khan, che proviene dalla vicina provincia di Assam. Il direttore generale della polizia provinciale, L·L. Doungel, secondo quanto riporta l’Indian Express ha definito “nefasta” l’attuale situazione in città.

Questo episodio giunge in mezzo alla polemica scoppiata in questi giorni dopo che la Bbc ha mandato in onda un documentario controverso sullo stupro e la morte di una giovane avvenuto nel 2012; il documentario ha suscitato critiche perché includeva un’intervista in cui uno dei condannati, in prigione, accusava dell’accaduto la vittima. Lo stupro e la morte della ragazza nel 2012 provocò proteste senza precedenti per la situazione delle donne in India e costrinse il governo a inasprire le pene per reati sessuali.

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