Caracas (Venezuela), 20 feb. (LaPresse/Reuters) – I leader dell’opposizione in Venezuela e manifestanti hanno chiesto il rilascio del sindaco di Caracas, Antonio Ledezma, arrestato ieri da agenti del Servizio bolivariano di intelligence (Sebin) con l’accusa di aver pianificato violenze contro il governo del presidente Nicolas Maduro. I leader dell’opposizione e alcune centinaia di sostenitori si sono radunati in una piazza della capitale per protestare contro l’arresto.
Altre manifestazioni sono state organizzate nella città occidentale di San Cristobal, dove giovani con il volto coperto hanno lanciato pietre contro la residenza del governatore e hanno affrontato agenti delle forze di sicurezza. Secondo Maduro, l’arresto di Ledezma era necessario per fermare un golpe sostenuto dagli Stati Uniti, ma per l’opposizione si tratta di una misura mirata a distrarre l’opinione pubblica dalla crisi economica nel Paese.
Il 59enne Ledezma è detenuto nella sede dell’intelligence in attesa che un giudice decida se incriminarlo. “È di buon umore e molto ottimista perché crede di aver dimostrato di non avere legami a nessun tipo di attività criminali”, ha riferito il suo avvocato, Omar Estacio. Ledezma è il più noto oppositore di Maduro a finire in custodia dall’arresto un anno fa di Leopoldo Lopez, accusato di incitamento delle violente proteste in cui persero la vita 43 persone.
Il sindaco di Caracas si era schierato l’anno scorso con i radicali all’opposizione, sostenendo le manifestazioni antigovernative, definite da Maduro un tentativo di colpo di Stato. La procura ha fatto sapere in una nota che Ledezma sarà accusato formalmente di “presunto coinvolgimento in un complotto mirato a organizzare e lanciare atti violenti contro il governo eletto democraticamente”.
Fonte Reuters – Traduzione LaPresse
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