New York (New York, Usa), 3 dic. (LaPresse/AP) – Il Grand jury di New York che si occupa del caso ha deciso di non incriminare il poliziotto bianco Daniel Pantaleo per la morte del 43enne nero disarmato Eric Garner, che lui soffocò il 17 luglio scorso dopo che l’uomo era stato fermato a Staten Island perché sospettato della vendita di sigarette di contrabbando. Lo riferisce un legale della famiglia della vittima, Jonathon Moore.

Il caso ha suscitato polemiche ed è stato più volte accostato alla sparatoria di Ferguson dello scorso 9 agosto, in cui il poliziotto bianco Darren Wilson uccise il 18enne nero Michael Brown. Come nel caso di Ferguson il caso di Garner ha scatenato proteste, accuse di politiche razziste e la richiesta di intervento dei procuratori federali. Ma diversamente dalle proteste del Missouri, quelle di New York sono rimaste pacifiche. Il caso ha anche spinto il commissario di polizia William Bratton a ordinare agli agenti del dipartimento di New York di sottoporsi a un nuovo addestramento sull’uso della forza.

“Sono davvero sorpreso, considerando le prove del video e l’opinione del medico legale, che questo Grand jury al momento non voglia incriminare per nessun capo d’accusa, è semplicemente stupefacente”, ha detto Moore. Un video girato da una persona che ha assistito alla scena, e che è circolato sul web, mostrava il 43enne Garner mentre diceva a un gruppo di poliziotti di lasciarlo solo mentre provavano ad arrestarlo; a quel punto il filmato mostra che l’agente Pantaleo interviene e lo stringe al collo con la tecnica di combattimento nota come ‘chokehold’ o strangolamento, che è vietata dalle pratiche della polizia di New York. È allora che si sente Garner, che soffriva di asma, urlare ripetutamente “Non posso respirare”. Un secondo video mostrava la polizia e paramedici che sembravano non fare sforzi per rianimare Garner mentre giaceva immobile a terra. Successivamente è morto in ospedale. Il medico legale ha stabilito che la morte di Garner è stata causata da un omicidio e che il ‘chokehold’ ha contribuito al decesso.

L’ultimo poliziotto a essere incriminato per la morte di un civile è stato Richard Haste, incriminato per omicidio nell’estate del 2012 per l’uccisione di Ramarley Graham nel Bronx, risalente al febbraio dello stesso anno. Sparò contro Graham in un piccolo bagno dell’appartamento in cui il giovane viveva con la nonna. L’agente lo aveva inseguito fino all’appartamento perché credeva che spacciasse droga e disse di avere sparato per il timore che altrimenti sarebbe stato Graham a sparargli contro. Haste fu incriminato per omicidio, ma le accuse contro di lui furono respinte da un giudice secondo il quale i procuratori non avrebbero istruito bene il caso. Un secondo Grand jury decise di non incriminare nuovamente l’agente.

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