Bucarest (Romania), 17 nov. (LaPresse/AP) – Vittoria a sorpresa alla presidenza della Romania per l’ex sindaco di Sibiu, Klaus Iohannis, che ha battuto il premier Victor Ponta che era dato come favorito. Dopo che nella notte sono stati diffusi i primi risultati ufficiali, Ponta ha riconosciuto la sconfitta e migliaia di persone si sono riversate in strada a Bucarest per festeggiare l’elezione di Iohannis. Con il 96% circa delle schede conteggiate, Iohannis ha ottenuto il 54,66% dei voti e Ponta circa il 45%. “Grazie, un’altra Romania sta cominciando”, ha scritto Iohannis sulla sua pagina Facebook. Il vincitore prenderà il posto del presidente uscente Traian Basescu, che lascerà l’incarico dopo 10 anni. Circa 15mila persone si erano radunate davanti al suo ufficio per protestare contro le difficoltà avute dai residenti all’estero per votare, ma le proteste si sono trasformate in celebrazioni quando è arrivato l’annuncio della vittoria di Iohannis, il quale si è recato tra la gente ed è stato accolto con gioia. La folla era radunata nella stessa piazza dove nella rivoluzione del 1989 contro il regime di Nicolae Ceausescu ci furono spari contro i manifestanti.
La vittoria di Iohannis, insegnante di fisica di origine tedesca, rappresenta la vittoria della generazione giovane, post comunista, che si informa anche tramite i social network, dove Iohannis era appunto ampiamente favorito, e non tramite i media tradizionali perlopiù pro governativi. Riflette anche la rabbia dei cittadini per i problemi riscontrati alle urne al primo turno dai romeni residenti all’estero. Il fatto di vedere migliaia di concittadini in fila per ore votare all’estero, molti dei quali costretti a trasferirsi per avere uno stipendio decente, ha toccato una corda molto sensibile per gli elettori, che al ballottaggio si sono recati alle urne più numerosi. L’affluenza al secondo turno è stata del 64%, ben al di sopra di quella registrata al primo turno. E la vittoria di Iohannis, che dal 2000 era sindaco di successo di Sibiu, una città di 155mila abitanti, è stata anche il fallimento della carta nazionalista giocata da Ponta, che ha preso in giro l’origine tedesca dello sfidante e il fatto che lui sia luterano e non membro della Chiesa ortodossa. Venerdì, su richiesta, in conferenza stampa Iohannis ha intonato il primo verso dell’inno nazionale con voce da tenore, raccogliendo applausi scroscianti. I tedeschi di Transilvania, noti come Sassoni di Transilvania, si trasferirono nella regione 800 anni fa e godono di buona fama in Romania.
Iohannis ha affermato che la sua elezione alla presidenza è un segnale di relazioni più forti con l’Occidente e di maggiore stabilità per l’Europa orientale e ha promesso che guiderà la Romania attraverso un “profondo cambiamento”. In un’intervista rilasciata oggi ad Associated Press, il neo eletto presidente ha detto che “non si dovrebbe mai più permettere che i cittadini romeni vengano umiliati quando vogliono votare”, riferendosi ai problemi per il voto all’estero. Ha poi fatto riferimento al desiderio dei cittadini di una vita tranquilla e di porre fine all’aspro conflitto fra il presidente uscente Basescu e il premier Ponta, promettendo che sarà un “presidente mediatore”.
Sempre nell’intervista ad AP, Iohannis ha garantito che “porterà assolutamente più rassicurazioni e stabilità a questa regione” e ha promesso un giro di vite contro la corruzione e garanzie per un sistema giudiziario indipendente, dicendo che il Parlamento non deve approvare la legge che garantirebbe l’amnistia ai detenuti in carcere per reati di corruzione. “Tutte queste necessità vanno affrontate il più presto possibile”, ha concluso.
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