Torino, 26 ott. (LaPresse) – L’affluenza alle urne degli elettori tunisini in Italia, aggiornata alle ore 17, era pari al 17% delle persone che si erano registrate per votare. È quanto riferiscono gli osservatori elettorali internazionali di Pontes, precisando che il dato riguarda 43 seggi (sui 78 italiani) monitorati dal gruppo. Da Pontes fanno sapere inoltre che sono proseguiti i problemi organizzativi, già riscontrati nei giorni scorsi, che non hanno consentito a molti elettori di votare: in Italia, stando ai dati del gruppo, il 75% degli elettori che si è recato alle urne non ha potuto votare, principalmente perché non ha trovato il proprio nome sui registri degli iscritti.

Disguidi analoghi sono stati riscontrati anche nei seggi esteri allestiti in numerosi altri Paesi in occasione delle lezioni legislative in Tunisia. Il problema è stato denunciato dagli osservatori all’Isie (Instance supérieure indépendante pour les élections), cioè l’organismo indipendente incaricato di organizzare le elezioni, ma da Pontes spiegano che l’Isie ha declinato ogni responsabilità e che adesso si punta a risolvere il problema in vista delle presidenziali che si terranno il 23 novembre.

Per partecipare alla consultazione era necessario iscriversi entro le scadenze stabilite, ma per chi si era già iscritto nel 2011 non era necessario registrarsi nuovamente. I motivi per cui i cittadini non sono riusciti a votare, almeno in Italia, si possono riassumere in due gruppi. Il primo caso è quello generico di chi ha già votato nel 2011: allora non era obbligatorio iscriversi per votare dunque c’erano cittadini che si erano registrati e altri che avevano votato senza registrarsi; per questa tornata 2014, però, per una confusione nella comunicazione, molti elettori hanno capito che avendo votato nel 2011 sarebbero risultati automaticamente iscritti (pur senza essersi registrati allora), ma così non è, dunque arrivando adesso ai seggi non hanno avuto la possibilità di votare. Il secondo caso – che è il più frequente registrato oggi – è invece quello di chi si è registrato regolarmente, nel 2011 o nel 2014 o in entrambi gli anni, ma andando nel proprio seggio non trova nell’elenco il nome, che risulta invece iscritto in un altro seggio. Può risultare iscritto nella sede consolare di riferimento o anche in altre città.

Si tratta delle elezioni legislative per scegliere il nuovo Parlamento della Tunisia: i tunisini all’estero hanno cominciato a votare venerdì (potevano votano dal 24 al 26 ottobre dalle 8 alle 18), mentre in madrepatria il voto era previsto solo oggi, domenica 26 ottobre. Il territorio italiano è suddiviso in cinque circoscrizioni consolari: Milano (con 20.616 iscritti), Roma (con 9.384 iscritti), Genova (con 12.953 iscritti), Napoli (con 4.594 iscritti) e Palermo (con 6.540 iscritti). Tutte le altre grandi regioni sono assorbite all’interno di una di queste circoscrizioni: per esempio il Piemonte (a Torino ci sono 631 iscritti al voto) fa parte della circoscrizione consolare di Genova e il Veneto rientra nella circoscrizione di Milano.

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