Tunisi (Tunisia), 26 ott. (LaPresse/AP) – Si sono aperte alle 7 ora locale le urne in Tunisia per le elezioni parlamentari. Gli elettori sono chiamati a votare per eleggere 217 deputati, di cui 19 che rappresentano i tunisini all’estero. I seggi chiuderanno alle ore 18. I primi risultati preliminari saranno resi noti a partire da domani, ma per conoscere i risultati ufficiali bisognerà attendere fino a mercoledì. Nel distretto benestante di Sukra, a nord di Tunisi, gli elettori si sono allineati fuori dai seggi, sfidando un insolito acquazzone.

“Siamo orgogliosi di votare. È un nostro dovere come cittadini e io sono ottimista”, commenta Zeinab Turabi dopo aver espresso la propria preferenza a Sukra, aggiungendo: “Se non votiamo diventeremo come la Libia”. Il sistema elettorale è proporzionale e le circoscrizioni individuate sono 33, di cui 27 sul territorio della Tunisia e sei all’estero. Circa 150 i partiti coinvolti. Le liste presentate sono circa 1.300 e i candidati circa 13mila.

“Sono venuto a votare per salvare il mio Paese, prima di tutto dal terrorismo, quindi dall’inflazione e dalla disoccupazione”, afferma Wafaa Masmoudi, dipendente pubblico, che ha votato a Cartagine. Solo venerdì, la polizia ha fatto irruzione in una casa in un sobborgo di Tunisi, Oued Ellil, dove sospettava fossero nascosti dei militanti. Nell’assalto, lanciato dopo 24 ore di stallo, sono morti cinque donne e un uomo, tutti descritti come “terroristi” dal governo.

Molti cittadini si augurano un cambiamento ai vertici del potere. “Non voglio che rimanga al potere la stessa gente, ecco perché sono venuta a votare”, spiega Amira Medeb, direttrice di banca che si dice spaventata per il futuro. Nel sobborgo di Yasmina, alle porte della capitale, gli elettori hanno deciso di dividersi in file maschili e femminili per votare. “Vogliamo questa separazione – sottolinea Mohammed Saleh Mellouli – perché non è logico che uomini e donne si mischino nella stessa fila. Dobbiamo rispettarci l’uno con l’altro”.
Nonostante oggi in Tunisia sia giorno lavorativo, la popolazione si è svegliata presto per esprimere la propria preferenza, memore delle lunghe ore di coda del 2011. “Gli ultimi tre anni sono stati molto negativi, ma speriamo in un miglioramento”, commenta Mehdi Omar, taxista, che mostra il dito sporco di inchiostro blu, dopo aver notato.

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