Hong Kong, 7 ott. (LaPresse/AP) – I leader degli studenti e l’amministrazione di Hong Kong hanno annunciato che venerdì inizieranno i colloqui per trovare un punto d’accordo e porre freno alle proteste che hanno paralizzato la regione semiautonoma della Cina. L’accordo è stato raggiunto tra la Federazione degli Studenti e il sottosegretario agli Affari costituzionali e al Rapporto con la Cina, Lau Kong-wah. Molte incertezze restano su come sarà risolta la situazione di stallo. Il primo round di colloqui si svolgerà in due sessioni. Kong-wah, ha fatto sapere che nella prima riunione si discuteranno i dettagli della riforma politica in un forum pubblico. Ma Lester Shum, capo della Federazione studentesca, ha riferito che il movimento è rimasto deluso dalla proposta del governo di concentrare i colloqui su tecnicismi legali, aggiungendo che si tratta di una tattica utilizzata per schivare la loro richiesta di elezioni libere. “Ci dimostrano che il governo non è sincero nell’affrontare i problemi politici di Hong Kong e l’insoddisfazione dei tanti cittadini che hanno protestato lungo le strade”, ha dichiarato Shum. “Continueremo le proteste – ha aggiunto – Crediamo che il movimento di occupazione abbia posto grande pressione sul governo”.

Le domande ora sono due: per quanto tempo i manifestanti saranno disposti a continuare le loro proteste e in quanto tempo il governo li farà sgomberare. “Siamo al sicuro (da un nuovo giro di vite del governo, ndr) per il momento”, ha dichiarato Joseph Cheng, uno specialista in politica cinese della City University di Hong Kong, legato al movimento pro-democrazia della città. “Ora che ci sono trattative in corso, o almeno trattative per discutere negoziati, ci aspettiamo che la polizia non disperderà i manifestanti per un paio di giorni”, ha aggiunto.

Ma sarà difficile che le autorità accettino le richieste dei manifestanti, tra cui le dimissioni del governatore di Hong Kong Leung Chun-ying. E questo potrebbe far crollare i colloqui molto rapidamente.

“Il vero banco di prova sarà vedere ciò che accade quando i negoziati si romperanno”, ha commentato Cheng, che come molti leader della protesta, sospetta che il governo stia rallentando volutamente i colloqui per creare una spaccature tra gli attivisti e i residenti sempre più preoccupati per la fine delle proteste.

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