Ramallah (Cisgiordania), 6 ott. (LaPresse/AP) – Il governo palestinese di unità nazionale terrà giovedì il suo primo incontro a Gaza, tre giorni prima della conferenza di donatori internazionali incentrata sulla ricostruzione del territorio palestinese a seguito dell’offensiva lanciata in estate da Israele. Lo ha fatto sapere il vice premier palestinese, Mohammed Mustafa, precisando che l’esecutivo guidato dal primo ministro Rami Hamdallah si riunirà nell’ex residenza del presidente Mahmoud Abbas. L’obiettivo dell’incontro, ha spiegato Mustafa, è “vedere la situazione sul terreno e inviare alla conferenza dei donatori un messaggio che il governo è pronto a iniziare la ricostruzione a breve”.

I donatori internazionali considerano il governo di unità fondamentale per i piani di ricostruzione dato che Hamas, al potere nella Striscia dal 2007, è definito un’organizzazione terroristica. Nei mesi scorsi Hamas aveva accettato di consegnare l’autorità al governo ad interim, anche se si è rifiutato di sciogliere le sue forze armate. Tra le altre questioni irrisolte c’è anche quella degli oltre 40mila dipendenti assunti da Hamas dopo il 2007. “Questo governo è sia per la Cisgiordania sia per Gaza, ed è ora che inizi a operare a Gaza nonostante le difficoltà”, ha sottolineato Mustafa.

Nell’ultima offensiva a Gaza sono state distrutte oltre 60mila case e più di cinquemila tra negozi e aziende. Il governo palestinese chiederà ai donatori 4 miliardi di dollari, ma una delle questioni più complicate sarà riuscire a portare i materiali necessari nella Striscia. In virtù del blocco imposto sul territorio dopo il 2007, Israele ha ristretto le importazioni di materiali per l’edilizia per impedire ai militanti di usare cemento e acciaio per la costruzione di bunker e tunnel. Alcuni materiali, ha riferito Mustafa, entreranno a Gaza questa settimana nell’ambito di una fase di test.

Funzionari dell’Onu hanno fatto sapere di aver negoziato con Israele un accordo che permetterebbe di aumentare gradualmente le importazioni, mentre ispettori delle Nazioni unite e membri delle forze di sicurezza di Abbas condurrebbero dei controlli di sicurezza per garantire che le forniture non vengano sfruttate dai militanti. Inoltre, ha riferito Mustafa, circa tremila soldati legati al governo di Abbas saranno dispiegati a breve a Gaza.

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