Rio de Janeiro (Brasile), 6 ott. (LaPresse/AP) – Si andrà al ballottaggio fra Dilma Rousseff e il candidato conservatore Aecio Neves in Brasile, dove ieri si è votato per le elezioni presidenziali. Con il conteggio dei voti quasi completato, Rousseff ha ottenuto il 41,5% dei voti e Neves il 33,6%. Resta fuori invece l’ex ministra dell’Ambiente Marina Silva, con il 21% dei voti. Il secondo turno si terrà il 26 ottobre. Confermato dunque il sorpasso di Neves anticipato dagli ultimi sondaggi prima del voto. Fino a un mese fa, invece, Marina Silva era in netto vantaggio su Neves e alcuni pensavano che potesse addirittura rimontare fino a vincere la presidenza.

“Sento in modo forte di avere ricevuto un messaggio, un messaggio semplice che dice che devo continuare ad andare avanti per cambiare il Brasile”, ha detto Rousseff a una folla di sostenitori dopo i risultati. Il Partito dei lavoratori di Rousseff è alla presidenza dal 2002, prima con il predecessore e mentore di Dilma, Luiz Inacio Lula da Silva, e poi con la stessa Rousseff. Ha puntato su forti programmi sociali che hanno portato milioni di persone fuori dalla povertà e a risalire fino alla classe media. Il sostegno più consistente a Dilma arriva infatti dai più poveri. E in campagna elettorale l’attuale presidente ha promesso di estendere i programmi sociali e portare avanti un forte coinvolgimento dello Stato nell’economia, promessa che ha attirato su di lei le critiche degli imprenditori.

Aecio Neves, dal canto suo, è il candidato espresso dal Partito socialdemocratico di centro destra, con una struttura molto ben organizzata alla quale secondo alcuni analisti va attribuita gran parte del merito della rimonta a sorpresa. Il Partito socialdemocratico ha mantenuto la presidenza dal 1994 al 2002, periodo in cui il Brasile ha domato l’inflazione e ha dato una svolta all’economia. Economista, 54 anni, è stato governatore per due mandati di Minas Gerais, il secondo Stato più popoloso del Brasile, lasciando l’incarico nel 2010 con un tasso di gradimento al di sopra del 90%. Inoltre ha prestato servizio come deputato per quattro mandati e come senatore per uno.

In Brasile Neves porta un nome molto noto, dal momento che è il nipote di Tancredo Neves, figura molto amata che fu scelto come primo presidente dopo la dittatura, senonché si ammalò e morì prima di potere assumere l’incarico. E Neves ha enfatizzato queste radici nel discorso che ha tenuto domenica sera dopo la diffusione dell’esito delle elezioni: “Quello che posso dire, quello che mi viene in mente, è ciò che mio nonno Tancredo disse 30 anni fa, quando vinse le elezioni alla presidenza della Repubblica: ‘Non dobbiamo disperderci, siamo solo a metà del cammino’. E spero di potere camminare fino alla fine a fianco di ogni brasiliano che vuole un governo dignitoso ed efficiente”, ha affermato Aecio Neves.

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