Sydney (Australia), 6 ott. (LaPresse/AP) – Sono riprese nell’Oceano Indiano le ricerche del volo 370 di Malaysia Airlines scomparso per motivi ancora ignoti lo scorso 8 marzo con 239 persone a bordo lungo la tratta fra Kuala Lumpur e Pechino. La GO Phoenix, la prima di tre navi che saranno impegnate per un anno nelle ricerche dell’aereo al largo della costa ovest dell’Australia, starà in mare per 12 giorni prima di tornare per il rifornimento. Le altre due imbarcazioni, fornite dal contractor olandese Fugro, raggiungeranno la GO Phoenix a fine ottobre. Per rovistare sul fondo del mare saranno utilizzati sonar, telecamere e rilevatori di carburante per aerei. Se il sonar dovesse rilevare qualcosa di interessante, l’equipaggio calerà in mare una videocamera in modo che sarà possibile filmare il fondale.
Le ricerche erano state sospese quattro mesi fa in modo da consentire agli esperti di mappare il fondo del mare nella zona di ricerca, che è stata così ristretta a un’area di oceano di 60mila chilometri quadrati circa 1.800 chilometri a ovest dell’Australia. La zona di interesse è stata ristretta a seguito dell’analisi delle comunicazioni intercorse fra l’aereo e un satellite. La nuova area si trova nella parte di Oceano Indiano nota come ‘settimo arco’, in cui gli investigatori ritengono che il velivolo sia rimasto a corto di carburante e si sia dunque schiantato in mare.
Il capo dell’ufficio sicurezza australiano dei Trasporti Martin Dolan, la cui agenzia guida le ricerche, ha espresso un cauto ottimismo sul fatto che l’aereo possa essere ritrovato. “Abbiamo fiducia nell’analisi che è stata condotta e siamo fiduciosi che l’aereo sia vicino al settimo arco”, ha detto.
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