Il Cairo (Egitto), 4 ott. (LaPresse/AP) – I genitori di Peter Kassig, il 26enne americano comparso ieri nel video che mostrerebbe la decapitazione dell’ostaggio britannico Alan Hessing, hanno pubblicato un comunicato nel quale chiedono al mondo di pregare per il figlio.

“La famiglia Kassig estende le sue preoccupazioni alla famiglia di Alan Henning. Abbiamo letto del suo lavoro e del suo carattere generoso con grande rispetto e ammirazione”, si legge nel comunicato di Ed e Paula Kassig. “Chiediamo a tutti nel mondo di pregare per la famiglia Henning, per nostro figlio, e per la liberazione di tutti gli innocenti che sono tenuti in ostaggio in Medioriente e nel resto del mondo”, si legge nel messaggio. Ieri è stato pubblicato un filmato che mostrerebbe l’uccisione di Alan Henning da parte di un militante del gruppo dello Stato islamico, che al termine del video minaccia un uomo identificato come Kassig. Il cittadino statunitense si era arruolato nell’esercito nel 2004, ed era diventato un ranger, prestando servizio nel 75esimo reggimento dei ranger, un’unità per le operazioni speciali dell’esercito.

Secondo i dati sulla sua carriera militare Kassig si è addestrato a Fort Benning, in Georgia nel 2006, ed è stato dispiegato in Iraq da aprile a luglio 2007. E’ stato congedato per motivi medici con il grado di soldato semplice nel settembre del 2007. Al momento dell’arruolamento la sua residenza era a Indianapolis, nell’Indiana. La famiglia ha reso noto che Kassig stava lavorando per un’organizzazione di soccorso che aveva fondato, la Special Emergency Response and Assistance (Sera) quando è stato catturato il 1 ottobre 2013, mentre si recava a Deir Ezzour nell’est della Siria. Il 26enne si è convertito all’islam durante la prigionia. La famiglia ha saputo da altri ex ostaggi che la fede gli ha fornito conforto.

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