Londra (Regno Unito), 4 ott. (LaPresse/AP) – L’omicidio dell’ostaggio britannico Alan Henning dimostra la necessità di distruggere il gruppo degli estremisti dello Stato islamico (ex Isil). Lo ha detto il premier del Regno Unito David Cameron. Secondo il primo ministro il video pubblicato ieri, che mostra Henning che legge un messaggio antioccidentale prima che il sequestratore punti un coltello al suo collo, dimostra che lo Stato islamico è ripugnante e oltre la ragione. “Non c’è un livello di depravazione al quale non possono scendere. Nessun appello ha fatto la differenza”, ha detto oggi il premier dopo aver ricevuto informazioni sulla sicurezza da funzionari del Foreign office, dell’intelligence e dell’esercito a Chequers, la sua residenza di campagna ufficiale.

Cameron ha aggiunto che l’omicidio del 47enne Henning dimostra che i militanti dello Stato islamico sono impegnati a infliggere orrore per l’amore dell’orrore. Il premier non ha detto se il Regno Unito estenderà il suo impegno negli attacchi aerei guidati dagli Stati Uniti contro i militanti alla Siria, dove si ritiene che siano avvenuti gli assassinii degli ostaggi. “Il fatto che questo era un uomo gentile, compassionevole e premuroso che era semplicemente andato ad aiutare gli altri, il fatto che abbiano potuto ucciderlo in quel modo, mostra con chi abbiamo a che fare”, ha detto Cameron.

“Sarà questa la nostra lotta adesso…dobbiamo fare tutto quello che possiamo per sconfiggere questa organizzazione. Dobbiamo agire contro di loro. Dobbiamo trovare i resposabili”. Cameron ha aggiunto che l’omicidio di Henning è “assolutamente imperdonabile”. “L’omicidio di Alan Henning è assolutamente ripugnante, è senza senso, è completamente imperdonabile. Chiunque avesse qualsiasi dubbio su questa organizzazione adesso può vedere quanto sia davvero ripugnante e barbara”, ha aggiunto parlando dei militanti dello Stato islamico. Quando gli è stato chiesto se pensava che gli estremisti avrebbero ucciso altri ostaggi occidentali, Cameron ha suggerito che il solo modo di fermarli sia attraverso l’azione militare.

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