Washington (Usa), 1 ott. (LaPresse/AP) – Si è dimessa Julia Pierson, la direttrice del Secret Service, dopo i ripetuti scandali sulle gravi falle della sicurezza alla Casa Bianca. “Lo faccio nell’interesse dell’agenzia”, ha spiegato Pierson in un’intervista a Bloomberg. Il segretario alla Sicurezza Nazionale, Jeh Johnson, ha prontamente fatto sapere di avere accettato la sua decisione. E il presidente americano Barack Obama ha subito richiesto una nuova leadership per l’agenzia. Ora il mandato passa ad interim nelle mani dell’ex agente speciale Joseph Clancy di cui Obama ha detto di avere piena fiducia.
LE DIMISSIONI – Le dimissioni della Pierson, nominata da Obama alla guida del Secret Service nel marzo del 2013 e prima donna a ricoprire tale incarico, arrivano il giorno dopo le rivelazioni dell’ennesima gaffe dell’agenzia: l’aver consentito che un pregiudicato, armato di pistola, entrasse in un ascensore con Barack Obama, nel corso di una visita a Atlanta. Giorni fa si era inoltre appreso che l’intruso che il 19 settembre era riuscito ad entrare nella Casa Bianca armato di coltello si era introdotto fino agli appartamenti della famiglia Obama, ben oltre l’ingresso come invece si era saputo all’inizio. “Il Congresso ha perso fiducia nella mia capacità di guidare l’agenzia – ha dichiarato Pierson a Bloomberg – I media hanno messo in chiaro che quello che si aspettavano erano le mie dimissione”. Oltre ai quotidiani come il Washington Post e il Washington Examiner, anche molti deputati al Congresso, sia repubblicani che democratici, oggi avevano chiesto la testa della direttrice. I Repubblicani hanno inoltre fatto sapere che nonostante le dimissioni non sarebbe comunque finita la loro indagine sull’operato dei servizi segreti. “L’Organismo di Vigilanza continuerà ad esaminare gli errori dell’agenzia evidenti e gravi”, ha dichiarato il repubblicano Darrell Issa.
LE GAFFE – Lo scorso 16 settembre a un contractor federale è stato consentito di salito in ascensore con il presidente degli Stati Uniti Barack Obama con un’arma, in violazione dei protocolli di sicurezza del Secret service. L’episodio è avvenuto nel corso della visita del presidente ad Atlanta al Centers for Disease Control and Prevention (Cdc) e a riferire i fatti sono il Washington Post e il Washington Examiner. Gli agenti del Secret service non sapevano che il contractor era armato finché l’uomo non è stato fermato e interrogato dopo che si è rifiutato di smettere di filmare Obama con una fotocamera. A quel punto, con il fermo, è emerso anche che l’uomo aveva alle spalle tre condanne per violenza e percosse.
Il nuovo scivolone sulla sicurezza di Obama è emersa solo qualche ora dopo che la direttrice del Secret Service, Julia Pierson, ha riferito davanti alla commissione di Supervisione alla Camera a proposito dell’episodio del 19 settembre scorso, quando il veterano 42enne Omar J. Gonzalez si è introdotto nella Casa Bianca armato di coltello superando la cancellata e arrivando, secondo le ultime rivelazioni, vicino alla East Room, cioè ben oltre rispetto a quanto fosse stato ammesso all’inizio. Pierson si era assunta la responsabilità dell’accaduto e aveva affermato: “Il presidente oggi è al sicuro”.
Dopo l’episodio di Gonzalez sono emerse una dopo l’altra delle gaffe del Secret service: prima appunto è venuto fuori che l’uomo si era addentrato più di quanto fosse stato detto inizialmente; poi si è saputo che Gonzalez era già stato fermato lo scorso 25 agosto mentre portava una piccola accetta vicino alla recinzione sud della Casa Bianca; nel fine settimana il Washington Post ha riferito che a novembre 2011 gli agenti del Secret service impiegarono quattro giorni prima di realizzare che un uomo aveva sparato dei proiettili contro la Casa Bianca.
Nel 2012, durante i preparativi per il viaggio di Obama a Cartagena in Colombia, 13 ufficiali e agenti del Secret service furono coinvolti in uno scandalo prostituzione. L’anno dopo due agenti furono rimossi dalla scorta di Obama dopo un altro incidente di presunta cattiva condotta sessuale. E a marzo di quest’anno un agente è stato trovato ubriaco dallo staff di un hotel olandese il giorno prima dell’arrivo del presidente Usa in Olanda.
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