St. Louis (Missouri, Usa), 19 ago. (LaPresse/AP) – È un 23enne nero l’uomo ucciso dalla polizia nella nuova sparatoria avvenuta in Missouri, a St. Louis, a pochi chilometri dal sobborgo Ferguson dove lo scorso 9 agosto un poliziotto ha ucciso il 18enne afroamericano disarmato Michael Brown. Lo riferisce il capitano della polizia di St. Louis, Ed Kuntz.

Pare che il giovane avesse compiuto una rapina in un vicino minimarket, dove avrebbe rubato delle bevande energetiche e dei dolcetti, e Kuntz fa sapere che gli agenti si trovavano sul posto proprio a seguito della segnalazione della rapina. L’uomo era armato di coltello e, secondo la versione fornita dalla polizia, si sarebbe rifiutato di poggiarlo nonostante le ripetute richieste da parte degli agenti. I poliziotti hanno aperto il fuoco quando il 23enne ha alzato il coltello e ha cominciato ad avvicinarsi verso di loro, riferisce ancora Kuntz.

Il capo della polizia di St. Louis, Sam Dotson, riferisce che quando gli agenti sono arrivati il 23enne si muoveva camminando avanti e indietro e che, alla richiesta dei poliziotti di deporre il coltello si è rifiutato e ha risposto: “Sparatemi adesso, uccidetemi adesso”. Sul luogo della sparatoria si è radunata una folla di persone e l’emittente Msnbc aggiunge che molti dei manifestanti hanno cominciato a intonare lo slogan ‘Hands up, don’t shoot’ cioè ‘Mani in alto, non sparare’, lo stesso scandito nelle proteste degli ultimi giorni contro l’uccisione di Michael Brown.

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