Washington (Usa), 4 giu. (LaPresse/AP) – La famiglia di Caitlan Coleman, una donna statunitense scomparsa in Afghanistan nel 2012 insieme al marito canadese Joshua Boyle, l’anno scorso ha ricevuto due video nei quali la coppia ha chiesto al governo degli Stati Uniti di aiutare a liberarli dai loro rapitori talebani. Lo ha appreso Associated Press. La donna era incinta all’epoca del sequestro. I video offrono i primi e unici indizi su cosa sia successo a Coleman e Boyle dopo la perdita di contatti con le loro famiglie, 20 mesi fa, mentre viaggiavano in una zona montana del Paese vicino alla capitale Kabul. Le forze dell’ordine Usa che indagano sulla scomparsa della coppia considerano i filmati autentici, ma affermano che hanno valore investigativo limitato, poiché non è chiaro quando o dove siano stati realizzati.

Le famiglie hanno deciso di rendere pubblici i video adesso, alla luce del risalto dato al salvataggio del sergente dell’esercito statunitense Bowe Bergdahl, liberato dalla custodia dei talebani in cambio del rilascio di cinque sospetti talebani detenuti a Guantanamo. Le famiglie hanno affermato di essere deluse dal fatto che i loro cari non siano stati liberati come parte dello stesso accordo, ma conservano ancora la speranza che il governo degli Stati Uniti e del Canada rendano possibile il loro rilascio su basi umanitarie.

I familiari hanno spiegato che i loro parenti, anche se non hanno legami politici o militari con il governo, sono prigionieri come lo era Bergdahl, e dovrebbero essere riconosciuti come “turisti innocenti” e non penalizzati ulteriormente per essersi avventurati in un territorio pericoloso. I parenti hanno descritto la coppia, che si è sposata nel 2011 dopo essersi conosciuta online, come ben intenzionata, ma ingenuamente alla ricerca di avventure.

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