Pechino (Cina), 20 mag. (LaPresse/AP) – La Cina ha convocato l’ambasciatore Usa a Pechino, Max Baucus, dopo che ieri gli Stati Uniti hanno incriminato cinque ufficiali dell’esercito cinese per avere violato i sistemi informatici di compagnie statunitensi allo scopo di trafugare segreti industriali. Secondo l’agenzia stampa Xinhua, a convocare l’ambasciatore è stato l’assistente del ministro degli Esteri Zheng Zeguang. Questi ha espresso lamentele con l’ambasciatore, riporta Xinhua. Il portavoce della sede diplomatica Usa non ha commentato.
“Sinora le relazioni tra gli eserciti di Cina e Usa erano stati sviluppati globalmente bene. Gli Usa, con questa azione, tradiscono il loro impegno di costruire relazioni sane, stabili, affidabili tra esercito ed esercito e causano serio danno alla mutua fiducia tra le parti”. Così il ministero della Difesa di Pechino ha intanto puntato il dito contro gli Usa in una nota. La risposta di Pechino segna una rapida escalation nella disputa che ha destato la rabbia cinese. Questa aveva già condannato duramente i fatti e annunciato la sospensione della cooperazione con gli Usa in un gruppo di lavoro congiunto sulla sicurezza. Il team era stato formato lo scorso anno, a seguito di accuse sul coinvolgimento militare cinese in spionaggio industriale online. Pechino aveva fortemente negato le accuse.
Ma Pechino ha anche accusato gli Usa di essere “il più grande aggressore del cyberspazio cinese”. Lo ha affermato l’agenzia dell’informazione internet del governo di Pechino, secondo quanto riportato dall’agenzia stampa Xinhua. “Gli Usa attaccano, si infiltrano e intercettano le reti cinesi appartenenti a governi, istituzioni, imprese, università e principali reti dorsali di comunicazione”, ha accusato.
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