Soma (Turchia), 14 mag. (LaPresse/AP) – Sono saliti a 238 i morti accertati in seguito all’esplosione di una miniera di carbone a Soma, in Turchia, uno dei peggiori disastri minerari nella storia del Paese. Lo ha detto il premier turco Recep Tayyip Erdogan, aggiungendo che si pensa che 120 siano rimasti intrappolati. Il ministro dell’Energia Taner Yildiz ha specificato che al momento dell’esplosione c’erano 787 persone nella miniera e che ne sono state salvate finora 363. Di queste, 57 sono rimaste ferite e quattro sono in condizioni gravi, ha aggiunto Yildiz parlando con la stampa a Soma. Il ministro era sul luogo dell’incidente per seguire le operazioni di soccorso, a cui partecipano oltre 400 persone arrivate anche da altre miniere delle vicinanze.
“Per quanto riguarda la situazione dei soccorsi, posso dire che le nostre speranze stanno diminuendo”, ha detto Yildiz, aggiungendo che l’incendio scoppiato nella miniera dopo l’esplosione è ancora attivo e che la maggior parte delle vittime è morta soffocata dal monossido di carbonio. L’incidente è stato causato dall’esplosione di un apparato di distribuzione dell’energia elettrica, che ha poi dato il via all’incendio. Al momento dello scoppio i minatori si stavano preparando al cambio di turno, perciò all’interno della miniera c’erano più operai del solito. Il primo ministro Recep Tayyip Erdogan ha rimandato la visita di un giorno che aveva previsto per oggi in Albania per recarsi di persona a Soma e ha dichiarato tre giorni di lutto nazionale e l’esposizione a mezz’asta delle bandiere del Paese.
Durante la notte le persone presenti all’esterno della miniera hanno applaudito ed esultato ogni volta che un minatore veniva riportato in superficie dai soccorritori. Uno di questi è rimasto ferito ma è riuscito a uscire dalla miniera, venendo applaudito mentre veniva portato via su una barella. Un uomo di 30 anni, che non ha voluto dare il suo nome, ha detto di essere accorso alla miniera per cercare suo fratello, che risulta disperso. “Non c’è speranza”, ha detto dopo avere spiegato di essere stato riuscito a scendere fino a 150 metri sottoterra prima di essere costretto dai gas a tornare in superficie. Il peggiore incidente minerario della storia turca risale al 1992 e provocò la morte di 263 persone. Avvenne nel porto di Zongulak, sul Mar nero, e fu provocato da una fuga di gas.
La miniera di Soma è stata oggetto dal 2012 di cinque ispezioni, l’ultima lo scorso marzo. Lo rende noto il ministero del Lavoro e della Sicurezza sociale della Turchia, aggiungendo che dalle ispezioni non erano mai emersi problemi di sicurezza. La SOMA Komur Isletmeleri, che possiede la miniera, ha dichiarato che l’incidente è avvenuto nonostante “le rigide misure di sicurezza e i costanti controlli” adottati. “La nostra priorità è di tirare fuori da lì i nostri minatori, in modo che possano tornare dai loro cari”, si legge in un comunicato della compagnia, che ha inoltre fatto sapere di avere avviato un’inchiesta sull’incidente.