Pretoria (Sudafrica), 12 mar. (LaPresse/AP) – La porte del bagno della casa di Oscar Pistorius, attraverso la quale l’atleta sparò uccidendo la fidanzata Reeva Steenkamp, è stata portata in aula del tribunale di Pretoria, dove è in corso il processo al 27enne. Pistorius, il suo legale Barry Roux e funzionari del tribunale si sono radunati stamattina intorno alla porta, esaminando i buchi lasciati dai proiettili e contrassegnati con etichette bianche. La procura cercherà probabilmente di ricreare la scena dell’uccisione di Steenkamp. Pistorius è accusato di aver sparato quattro volte attraverso la porta del bagno della sua casa nella notte tra il 13 e il 14 febbraio del 2013, di aver colpito Steenkamp tre volte e di averla uccisa. L’atleta sostiene di aver scambiato la fidanzata con un intruso pericoloso che si era nascosto nel bagno, ma i procuratori affermano che l’avesse colpita intenzionalmente dopo una violenta lite.
La porta è stata allestita nella parte destra dell’aula e circondata da un nastro bianco. Dietro è stato invece ricreato il bagno. Sin dall’inizio la porta è stata considerata una prova fondamentale nel caso e fu rimossa dalla casa di Pistorius alcune ore dopo la sparatoria. Da allora è stata conservata dalla polizia, ma l’anno scorso era stata riportata nella villa dell’atleta per permettere ai legali della difesa di esaminarla. Intanto stamattina è ritornato sul banco dei testimoni Darren Fresco, un amico di Pistorius che ieri aveva riferito di essere stato con lui in due occasioni in cui l’atleta paralimpico sparò in pubblico. Fresco ha raccontato che Pistorius sparò dal tettuccio apribile di un’auto a settembre del 2012 e sotto il tavolo di un ristorante di Johannesburg a gennaio del 2013, un mese prima della morte di Steenkamp. Oltre a quello di omicidio, nei confronti dell’atleta sono stati formulati tre capi d’accusa legati all’uso di armi. Il 27enne si dichiara non colpevole di tutte le accuse e in particolare, ha precisato Roux, nega di aver sparato dal tettuccio dell’auto.
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