Caracas (Venezuela), 20 feb. (LaPresse/AP) – Ancora tensioni in Venezeula. Un giudice ha deciso che ci sono prove sufficienti per confermare la detenzione del leader dell’opposizione Lepoldo Lopez per accuse legate alle recenti proteste antigovernative, tra cui incendio doloso e incitamento alla commissione di reati. La procura ha rinunciato alle accuse più pesanti, tra cui omicidio e terrorismo. Il politico 42enne potrebbe rischiare una condanna ad almeno dieci anni di carcere. La moglie di Lopez, Lilian Tintori, ha confermato su Twitter che il marito resterà in carcere e ha chiesto ai suoi sostenitori di continuare con le proteste. “Il cambiamento – ha scritto – è dentro noi tutti. Non vi arrendete, io non lo farò”.

Intanto il ministero dell’Interno venezuelano invierà un battaglione di paracadutisti nello Stato di Tachira, una roccaforte dell’opposizione al confine occidentale con la Colombia, per ripristinare l’ordine. Il ministro dell’Interno Rodriguez Torres ha detto che il dispiegamento di soldati nella città di San Cristobal è necessario perché i disordini impediscono ai residenti di vivere normalmente. “Non si tratta di militarizzazione, è una misura mirata semplicemente a ripristinare l’ordine”, ha assicurato il ministro. Il vice sindaco di San Cristobal, Sergio Vergara, membro del partito Volontà popolare, all’opposizione, ha detto che negli ultimi giorni in alcune zone della città non circolano mezzi pubblici e non c’è internet. La presenza di circa tremila soldati nella città, ha affermato, fa “in effetti parte di un tentativo di repressione lanciato dal governo in diverse parti del Paese”.

“Cosa vuole il governo, una guerra civile?”, ha domandato Henrique Capriles, due volte candidato alle elezioni presidenziali in Venezuela, in riferimento ai recenti sviluppi nel Paese. Il governo, ha affermato, ha avviato “una brutale repressione” inseguendo studenti e altri dimostranti e in alcuni casi irrompendo in appartamenti per arrestare persone accusate di essere coinvolte nel presunto complotto per organizzare un colpo di Stato. Accuse sono arrivate anche da altri esponenti dell’opposizione. “Se questo non è un sistema totalitario, allora non so come si può spiegare cosa sta succedendo in questo Paese”, ha detto David Smolansky, sindaco di uno dei distretti di Caracas e membro del partito Volontà popolare di Lopez. L’arresto di Lopez e le ricerche di altri due esponenti della fazione da parte delle autorità, ha affermato Smolansky, dimostrano che in Venezuela è in corso la più grave ondata di persecuzione in decenni.

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