L’Aia (Olanda), 30 gen. (LaPresse/AP) – Il consiglio esecutivo dell’Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche (Opac) si incontra oggi per valutare i lenti progressi nella missione mirata a distruggere l’arsenale chimico siriano entro la fine di giugno. In una nota preparata la settimana scorsa per questo meeting a porte chiuse, il direttore generale dell’Opac, Ahmet Uzumcu, ha fatto sapere di aver parlato con il segretario generale delle Nazioni unite, Ban Ki-moon. I due hanno “concordato che è necessario accelerare il processo di rimozione” delle armi dalla Siria. Secondo il piano elaborato l’anno scorso, i materiali più tossici dovevano essere portati via dal Paese entro il 31 dicembre, ma la scadenza non è stata rispettata a causa di problemi con la sicurezza. Finora sono stati rimossi dalla Siria soltanto due piccoli carichi di armi chimiche. Il governo di Damasco, ha scritto Uzumcu nella nota, ha informato l’Opac di “alcune minacce per la sicurezza”, ma insiste di essere impegnato a rimuovere le sostanze chimiche “il prima possibile”.
Intanto la nave Usa Mv Cape Ray, a bordo della quale saranno distrutti i materiali più tossici, è diretta nel porto di Gioia Tauro, dove le sostanze dovrebbero essere trasferite a bordo. Navi danesi e norvegesi stanno prelevando le armi dal porto siriano di Latakia e le trasporteranno nel porto italiano. L’Opac sta inoltre esaminando le offerte presentate da 14 compagnie private per la distruzione dei materiali meno tossici e dei rifiuti che saranno generati sulla Mv Cape Ray. La Germania ha annunciato che incenerirà 370 tonnellate di rifiuti.
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