Tokyo (Giappone), 17 gen. (LaPresse/AP) – Hiroo Onoda, l’ultimo soldato dell’impero giapponese che si arrese soltanto 29 anni dopo la fine della seconda guerra mondiale, è morto all’età di 91 anni. Il portavoce del governo giapponese, Yoshihide Suga, ha espresso le condoglianze elogiando l’ex militare per la sua forte volontà di vivere e lo spirito indomabile. “Dopo la seconda guerra mondiale – ha detto Suga – Onoda visse nella giungla per molti anni e quando tornò in Giappone pensai che la guerra era finalmente finita. Ecco cosa provai in quel momento”. Onoda, un ex ufficiale dell’intelligence, uscì allo scoperto sull’isola filippina di Lubang nel marzo del 1974, nel giorno del suo 52esimo compleanno. Si arrese soltanto dopo che il suo ex comandante arrivò nelle Filippine per annullare l’ordine del 1945 di continuare a spiare soldati americani. Onoda e un altro militare, Shoichi Yokoi, che uscì dalla giungla nel 1972, furono accolti in Giappone come eroi.

Quando si presentò ufficialmente al presidente filippino Ferdinand Marcos, Onoda indossava la sua uniforme risalente ai tempi della guerra. “Non considero questi 30 anni una perdita di tempo”, disse in un’intervista concessa nel 1995 ad Associated Press. Durante gli anni passati nella giungla Onoda faceva fatica a trovare da mangiare e la sua divenne una lotta per la sopravvivenza. La svolta arrivò il 20 febbraio del 1974, quando conobbe un giovane viaggiatore, Norio Suzuki, arrivato a Lubang per cercarlo. Una volta rientrato in Giappone, Suzuki contattò il governo, che trovò poi l’ex comandante di Onoda, il quale si recò nelle Filippine e gli ordinò di arrendersi.

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