Dacca (Bangladesh), 6 gen. (LaPresse/AP) – Vittoria, come previsto, del partito al potere Lega Awami nelle elezioni legislative in Bangladesh, boicottate dall’opposizione e caratterizzate da violenze e bassa affluenza. Intanto, è salito a 21 il bilancio delle persone morte durante gli scontri tra attivisti e polizia, dopo che oggi ci sono state tre vittime a Dohar, vicino a Dacca. Ieri almeno 18 persone sono morte quando la polizia ha sparato sui dimostranti in diversi luoghi, mentre circa 130 seggi sono stati incendiati. Secondo i dati preliminari della Commissione elettorale, la Lega Awami della premier Sheikh Hasina ha ottenuto 232 dei 300 seggi eletti direttamente, molti più dei 151 necessari a formare un governo. A causa del boicottaggio dell’opposizione, circa la metà del totale è stata assegnata in automatico ai candidati del partito al potere per mancanza di sfidanti.
L’affluenza è stata del 22%, secondo dati ufficiali forniti a condizione di anonimato. Nell’ultima elezione del 2008, era stato dell’87%. Il quotidiano Daily Star ha descritto l’elezione come la più violenta nella storia del Paese, scrivendo in un editoriale che la Lega Awami ha ottenuto “una vittoria prevedibile e vana, che non le conferisce né un mandato, né una posizione etica con cui governare in modo efficace”. Critiche sono andate però anche all’opposizione. “I partiti politici – si legge – hanno il diritto di boicottare le elezioni. Hanno anche il diritto di motivare le persone a schierarsi con le loro posizioni. Ma ciò che è inaccettabile è usare la violenza e l’intimidazione per impedire il voto”.

