Kiev (Ucraina), 28 nov. (LaPresse/AP) – Circa 10mila manifestanti sono scesi in piazza in serata a Kiev, la capitale dell’Ucraina, per chiedere al governo di firmare l’accordo di associazione con l’Unione europea, dopo che giovedì il presidente Viktor Yanukovych ha annunciato la sospensione dei preparativi per firmare l’accordo, spiegando che intendeva piuttosto concentrarsi sul rafforzamento dei rapporti con la Russia. Le proteste giungono mentre a Vilnius, in Lituania, è cominciato il summit del partenariato dell’est, nel corso del quale si sarebbe dovuta svolgere la firma dell’intesa.

“Se l’Ucraina non usa l’opportunità di entrare in Europa lascerò il Paese”, spiega uno dei manifestanti, Dmitry Sayebko, 21 anni. Il governo di Yanukovych sostiene che l’Ucraina non possa permettersi di sacrificare i rapporti commerciali con la Russia per avvicinarsi all’Ue. I dimostranti, invece, ritengono che questo sia un modo di pensare a breve termine che nega i vantaggi a lungo termine di una più stretta integrazione con l’Europa.

Il summit di Vilnius, al quale comunque Yanukovych sta partecipando, si è aperto stasera e proseguirà anche domani, ma ci sono poche speranze che il presidente ucraino si convinca a firmare. Se il vertice si concluderà senza alcuna firma dell’accordo, le proteste potrebbero estendersi ulteriormente e prendere ancora più vigore. Nel 2004 le massicce proteste note come Rivoluzione arancione costrinsero a ripetere le elezioni presidenziali, sulle quali pesavano accuse di brogli. La maggior parte dei voti venivano attribuiti a Yanukovych ma dopo che il voto fu ripetuto salì al potere come presidente Viktor Yushchenko, appoggiato dai Paesi occidentali. Viktor Yanukovych vinse invece le elezioni presidenziali nel 2010.

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