Amsterdam (Olanda), 4 ott. (LaPresse/AP) – Il ministero degli Esteri olandese annuncia la presentazione di una causa di arbitrato al Tribunale internazionale per la legge del mare, con sede ad Amburgo, in Germania, per recuperare la nave di Greenpeace ‘Arctic Sunrise’, sequestrata le scorse settimane dalla Russia dopo la protesta contro una piattaforma petrolifera nell’Artico, e liberare gli attivisti. Lo rende noto il ministro olandese Frans Timmermans, spiegando di essere impegnato attraverso canali diplomatici per la liberazione delle 30 persone che si trovavano a bordo dell’imbarcazione, accusate di pirateria in Russia. La guardia costiera russa ha sequestrato la nave e fermato l’equipaggio dopo una protesta avvenuta il 18 settembre scorso contro una piattaforma di proprietà di Gazprom. Gli attivisti sono detenuti a Murmansk. Greenpeace International, che ha sede ad Amsterdam, nega di aver agito in modo errato e definisce le accuse assurde.

“Mi sento responsabile per la nave e per il suo equipaggio perché la nave batte bandiera olandese”, ha detto il ministro ai giornalisti all’Aia. Timmermans ha fatto sapere che cercherà di ottenere un arbitrato dal Tribunale di Amburgo perché non è chiaro se il sequestro dell’imbarcazione sia legale. “Voglio consultare i miei colleghi russi per far liberare queste persone prima possibile”, ha detto il ministro olandese, aggiungendo: “Non capisco perché (questa vicenda, ndr) dovrebbe avere qualcosa a che fare con la pirateria. Non vedo come si possa pensare a un terreno legale per questo”. Timmermans si è detto disponibile a sentire il punto di vista russo, anche se l’accusa di pirateria con cui i 30 sono stati incriminati prevede una pena fino a 15 anni di carcere.

“La nostra nave – ha affermato a proposito l’avvocato di Greenpeace Jasper Teulings – è stata detenuta illegalmente in acque internazionali in seguito a una protesta pacifica contro le trivellazioni di petrolio nell’Artico e speriamo che altri Stati, specialmente i Paesi i cui connazionali sono stati arrestati, sostengano l’Olanda in questa iniziativa lodevole”. Gli attivisti provengono oltre che dalla Russia da altri 17 Paesi: Argentina, Australia, Brasile, Canada, Danimarca, Finlandia, Francia, Italia, Olanda, Nuova Zelanda, Polonia, Repubblica Ceca, Regno Unito, Svezia, Turchia, Ucraina e Usa. Tra loro anche l’italiano Cristian D’Alessandro.

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