Caracas (Venezuela), 20 set. (LaPresse/AP) – Nuove tensioni tra Washington e Caracas, dopo che al presidente del Venezuela Nicolas Maduro è stato negato un permesso di sorvolo sullo spazio di Porto Rico. La denuncia arriva dal ministro degli Esteri Elias Jaua che parla di “aggressione” e punta il dito contro gli Usa. Proprio come il presidente della Bolivia, Evo Morales, che minaccia un’azione legale contro Barack Obama. Morales era stato a sua volta bloccato in Europa per un’intera notte a luglio, di ritorno dalla Russia, per il sospetto che stesse trasportando l’informatore Edward Snowden. Circostanza subito smentita e poi rivelatasi falsa.

VENEZUELA: REAGIREMO. Il Venezuela, ha affermato Jaua, ha “il diritto di adottare le misure in suo possesso se il governo degli Usa e le sue autorità aeronautiche non rettificheranno quest’ultimo abuso”. Maduro, diretto in Cina per incontrare l’omologo Xi Jinping e “rafforzare le relazioni con la grande potenza del XXI secolo”, ha denunciato inoltre che gli Usa hanno rifiutato di concedere un visto al generale Wilmer Barrientos, suo capo di stato maggiore, che avrebbe dovuto accompagnarlo nei prossimi giorni all’Onu.

MORALES: AZIONE INTERNAZIONALE CONTRO USA. All’episodio ha risposto duramente il presidente della Bolivia Evo Morales, stretto alleato di Caracas. “Voglio comunicare – ha detto, secondo quanto riporta TeleSur – che prepareremo una domanda internazionale, davanti ai tribunali internazionali, affinché Barack Obama venga condannato per crimini contro l’umanità”. Morales ha fatto sapere che chiederà ai membri dell’Alba (Alleanza bolivariana per le Americhe) di rispondere formalmente all’episodio e ha quindi convocato una riunione urgente della Celac (Comunità degli Stati latinoamericani e dei Caraibi) per discutere del caso. “Non si può permettere – ha affermato, secondo quanto riporta TeleSur – che gli Stati Uniti vadano avanti con superbia, politiche di intimidazione e divieti sui voli presidenziali”. Il capo di Stato boliviano ha quindi fatto sapere che consulterà i presidenti dei Paesi membri dell’Alba per valutare la possibilità di non prendere parte alla prossima Assemblea dell’Onu.

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