Washington (Usa), 3 set. (LaPresse/AP) – “Nonostante gli avvertimenti del presidente Obama, del Congresso, degli alleati degli Usa, anche della Russia e dell’Iran, il regime di Assad, e solo innegabilmente il regime di Assad, ha lanciato l’attacco chimico contro i suoi cittadini”. Lo ha detto il segretario di Stato Usa, John Kerry, parlando alla commissione Affari esteri del Senato a proposito della richiesta di Barack Obama di un intervento militare contro Damasco. È intervenuto per primo, seguito poi dal segretario alla Difesa, Chuck Hagel, che ha elogiato Obama per aver consultato il Congresso.

KERRY: NESSUN DUBBIO, ASSAD E’ RESPONSABIE. “Siamo qui – ha detto Kerry – perché il dittatore e la sua famiglia per tenere il potere nelle loro mani hanno avvelenato una zona di Damasco e ucciso migliaia di persone, tra cui bambini, con il gas sarin. Alcuni sorprendentemente hanno messo in dubbio le prove di questo attacco: lo ripeto, solo i piu ciechi che non vogliono vedere la realtà possono dire che l’attacco non c’è stato o che il regime non è responsabile”.

“Ci sono le prove che il regime di Assad ha preparato l’attacco e ha chiesto ai soldati del regime di usare le maschere antigas. Nessun missile è atterrato nel territorio controllato dal regime, mentre tutti sono caduti nel territorio gestito dai ribelli. Abbiamo la mappa che mostra tutti i punti di impatto e questa è una prova”. Inoltre, Kerry ha detto che “qualche minuto dopo l’attacco, i social network sono stati inondati di immagini dei danni provocati: le persone erano morte senza ferite e senza perdere sangue. Il caos e le vittime non erano inventati, erano reali”.

Inoltre, ha precisato che “nessuno nell’opposizione può lanciare un attacco su questa scala”, spiegando che “subito dopo l’attacco il regime ha emanato l’ordine di fermarsi”. “Gli ispettori dell’Onu – ha proseguito – avrebbero potuto trovare le prove, quindi il regime ha provato di distruggerle. Il mio omologo siriano ha detto che Damasco non aveva nulla da nacondere, ma non era vero: sono passati 4 giorni di bombardamenti prima che fosse dato l’accesso alle zone attaccate. Sappiamo dai campioni di sangue presi nella zona che è stato usato il sarin”.

LINEA ROSSA DI UMANITA’, NON DI OBAMA. “Il dibattito di oggi riguarda la linea rossa segnata dal presidente Obama, ma qui si parla della linea rossa dell’umanità che chiunque con una coscienza non potrebbe sorpassare”, ha detto Kerry. “Mentre continuiamo il dibattito – ha proseguito – il mondo ci guarda, aspetta e si chiede non se il regime abbia compiuto l’attacco, su questo non ci sono più dubbi, ma si chiede se gli Usa intendano rispondere con il silenzio mentre questa brutalità continua e resta impunita”.

REGIONE VOLATILE, ARMI CHIMICHE SONO PERICOLO. “Non possiamo trascurare il pericolo delle armi chimiche soprattutto in quella regione volatile del mondo”, ha detto Kerry. “Sappiamo che ci sono estremisti che non vedono l’ora di mettere le mani sulle armi chimiche e, se non si cambiano i termini della situazione attuale, quell’area può diventare ancora più pericolosa”.

SE NON AGIREMO, ASSAD CI METTERA’ ALLA PROVA. Secondo Kerry, “sappiamo che Assad non ha alcuna intenzione di lasciare il potere o di fare un passo indietro, ma anzi prenderebbe il nostro silenzio come invito a usare le armi di distruzione di massa, la nostra mancanza di azione sarebbe interpretata come via libera e Assad potrebbe decidere di metterci alla prova”.

OBAMA NON CHIEDE A USA DI ANDARE IN GUERRA. “Obama non sta chiedendo all’America di andare in guerra”, ha detto Kerry, descrivendo l’intervento militare contro Damasco come “limitato”. “Non ci saranno – ha proseguito – soldati impegnati sul terreno in Siria e che non ci assumeremo la responsabilità della guerra civile siriana. Ma Obama ci sta chiedendo di dare la prova che gli Usa fanno quello che dicono e rispettano gli accordi”.

NON E’ TEMPO DI ASSISTERE A MASSACRO. “Questo non è il tempo per l’isolazionismo da salotto. Questo non è il tempo di essere spettatori del massacro” in corso in Siria, ha concluso il segretario di Stato.

HAGEL: BENE SCELTA DI OBAMA DI CONSULTARE IL CONGRESSO. “Sostengo la decisione del presidente Obama di chiedere al Congresso il consenso per un intervento militare in Siria” in risposta all’attacco di Damasco, ha detto il segretario alla Difesa, Chuck Hagel. “È – ha ammesso Hagel – una delle decisioni più difficili che un Paese debba prendere” e “i cittadini americani devono essere sicuri che i loro leader si comportino in modo da proteggere i loro interessi”. Secondo Hagel, l’attacco con armi chimiche compiuto dalla Siria “è una seria minaccia per la sicurezza nazionale degli Usa e dei loro alleati”. Ha aggiunto che le forze armate Usa sono pronte ad agire non appena arriverà un ordine del presidente Barack Obama.

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