Libano, bombe Tripoli: bilancio sale a 47 morti e 300 feriti, 65 gravi

Libano, bombe Tripoli: bilancio sale a 47 morti e 300 feriti, 65 gravi

Beirut (Libano), 24 ago. (LaPresse/AP) – È salito a 47 morti e circa 300 feriti il bilancio degli attentati avvenuti ieri a Tripoli, nel nord del Libano, dove due autobombe sono esplose all’uscita dalle moschee sunnite di Salam e Taqwa dopo la preghiera del venerdì. Lo riferisce la polizia libanese, aggiungendo che 65 dei feriti sono in condizioni critiche. Per oggi il premier Najib Mikati ha dichiarato una giornata di lutto nazionale.

Gli attacchi non sono stati rivendicati, ma molti li collegano alla guerra civile nella vicina Siria. Tripoli è stata spesso teatro di violenti scontri fra sostenitori e oppositori di Assad negli ultimi mesi. I ribelli siriani sono perlopiù sunniti e vengono appoggiati dalla parte sunnita della popolazione libanese; il gruppo Hezbollah è invece sciita e molti sciiti libanesi sostengono Bashar Assad, che è un membro della setta alawita, derivata dall’islam sciita. Inoltre gruppi di ribelli siriani hanno minacciato di colpire il Libano dopo che Hezbollah, sciita appunto, si è schierato apertamente a fianco di Assad inviando propri militanti in Siria.

Si tratta del terzo attacco avvenuto fra luglio e agosto in Libano, ma mentre nei due casi precedenti erano state prese di mira roccaforti sciite di Hezbollah, le esplosioni di ieri si sono verificate fuori da moschee sunnite. Il 9 luglio un’autobomba saltò in aria a Beirut nel distretto di Beir al-Abed, a maggioranza sciita, provocando 53 feriti e scatenando il panico. Il 14 agosto, poi, un’altra autobomba è esplosa in una zona vicina, sempre bastione di Hezbollah, su una grande strada che separa il quartiere di Rweiss da quello Beir al-Abed, provocando 27 morti e 280 feriti.

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