Roma, 12 ago. (LaPresse) – “Paolo Dall’Oglio è vivo e sta bene. È importante non speculare in questi momenti”. Così Salam Kawakibi, vicedirettore del centro ricerca Arab Reform Initiative, con sede in Francia, che riferisce a LaPresse di avere notizie fresche e attendibili da Raqqa, in Siria, la città dove il gesuita italiano si troverebbe. Dell’uomo non si hanno notizie dallo scorso 29 luglio. Parole che smentirebbero la notizia diffusa questa mattina dal sito arabo Zaman Alwasl che ha raccolto la testimonianza di una esponente dell’Esercito siriano libano, Lma al-Attasi. Quest’ultima, scrive il portale, accusa l’intelligence del governo di Bashar Assad di essere penetrata nelle fila del gruppo islamico che ha rapito Dall’Oglio e di aver contribuito alla sua morte. “Il regime di Assad – dice – deve assumersi la piena responsabilità”. Secondo Kawakibi, che è anche esponente dell’opposizione siriana all’estero e si definisce indipendente, la donna però non sarebbe nemmeno membro dell’Esl.
“Non siamo sicuri che Paolo – continua l’esponente dell’opposizione, sentito telefonicamente – sia stato rapito. È andato in visita a un gruppo, lo Stato islamico dell’Iraq e del Levante, molto estremista” per cercare una mediazione a Raqqa, città sotto controllo dei ribelli siriani. Il vicedirettore del centro ricerca spiega, a conferma delle sue affermazioni, di aver parlato “poche ore fa” con “giovani attivisti che conoscono bene Paolo e che si trovano in città”. Questi, sottolinea, “non sono a conoscenza delle reali condizioni di salute” di Dall’Oglio, ma dicono che “sta bene”.
Intanto Farnesina e Palazzo Chigi, così come il Vaticano, si mantengono cauti. Il ministero degli Esteri ribadisce più volte che “non c’è alcuna conferma”. La Santa Sede, attraverso padre Ciro Benedettini, vice direttore della sala stampa vaticana, dice che si stanno “ancora valutando tutte le informazioni”. E il premier Enrico Letta in conferenza stampa ha dichiarato: “Purtroppo non abbiamo notizie, non c’è nessuna conferma. Siamo tutti trepidanti per un’informazione arrivata dalla Siria. Siamo alla ricerca di informazioni e in contatto continuo con la Farnesina e i servizi che stanno operando per la vicenda”.
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