Tunisi (Tunisia), 25 lug. (LaPresse/AP) – Mohammed Brahmi, un leader dell’opposizione tunisina, è stato ucciso davanti alla sua casa a Tunisi. Lo ha fatto sapere un portavoce del ministero dell’Interno, Mohammed Ali Aroui, precisando che il politico 58enne si trovava nella sua auto quando è stato assassinato a colpi di arma da fuoco. Secondo un vicino, citato dall’agenzia di stampa Tap, gli assalitori erano due e sono fuggiti a bordo di un motorino. I media locali hanno riferito che Brahmi è stato colpito 11 volte. Si tratta del secondo omicidio di un membro dell’opposizione in Tunisia dall’inizio dell’anno: a febbraio era stato assassinato Chokri Belaid, esponente della coalizione di sinistra Fronte popolare, di cui faceva parte anche Brahmi. Anche Belaid era stato aggredito mentre si trovava in machina davanti alla propria abitazione. La sua morte aveva scatenato una crisi che aveva messo a repentaglio la transizione politica del Paese.

Poco dopo che è emersa la notizia della morte di Brahmi, centinaia di persone si sono radunate davanti alla sede del ministero dell’Interno a Tunisi, chiedendo la caduta del governo, guidato dal partito islamico Ennahda. Manifestazioni si sono tenute anche in altre parti del Paese, compresa la città di Sidi Bouzid, da cui veniva Brahmi e dove iniziò la rivolta popolare che a gennaio del 2011 portò al crollo del regime di Zine El Abidine Ben Ali. Nella vicina città di Meknassi i manifestanti hanno dato fuoco alla sede locale di Ennahda. “Questo giorno significa la morte del processo democratico in Tunisia”, ha detto Nejib Chebbi del Partito repubblicano, all’opposizione, aggiungendo che “il governo deve lasciare”. Decine di persone si sono radunate davanti all’ospedale nel sobborgo Ariana di Tunisi, dove il corpo di Brahmi era stato trasportato prima di essere stato portato via per un’autopsia. Il presidente dell’Assemblea nazionale, Mustapha Ben Jaafar, ha annunciato che domani sarà osservata una giornata di lutto.

L’opposizione in Tunisia ha criticato Ennahda per non aver adottato misure sufficienti contro gli estremisti islamici e i membri del partito di Belaid accusano il governo di essere dietro l’uccisione del politico. Secondo le autorità, l’assassinio è stato opera di estremisti islamici e sei sospetti sono ancora latitanti. La morte di Belaid aveva portato alle dimissioni del premier e a un rimpasto del governo. L’omicidio di Brahmi è invece avvenuto in un momento in cui il Parlamento si prepara a votare la nuova Costituzione. Il primo ministro Ali Larayedh aveva promesso lunedì che le elezioni presidenziali si terranno prima della fine dell’anno.

Il leader di Ennahda, Rachid Ghannouchi, si è detto “profondamente scioccato” dall’assassinio, arrivato in un momento in cui il Paese ha bisogno di stabilità per completare la nuova Costituzione e la transizione politica. “La Tunisia – ha affermato – si stava preparando per completare gli sforzi mirati a concludere la transizione”. Ghannouchi ha aggiunto che la Tunisia “era l’unica candela ancora accesa”, un riferimento agli altri Paesi arabi che si erano rivolti contro le dittature e da allora sono sprofondati nell’instabilità politica. “I nemici – ha dichiarato il leader di Ennahda – vogliono spegnere questa candela per coinvolgere la Tunisia nei problemi riscontrati in altri Paesi della primavera araba”.

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