Il Cairo (Egitto), 10 lug. (LaPresse/AP) – Il nuovo primo ministro egiziano ad interim Hazem el-Beblawi, nominato ieri, comincerà oggi a lavorare per la formazione del governo. El-Beblawi, 76 anni, è un economista e ha ricoperto in passato l’incarico di ministro delle Finanze e di vice premier in uno dei primi governi formati dopo le rivolte che nel 2011 hanno portato alla caduta di Hosni Mubarak. Si è dimesso tre mesi dopo per protesta dopo che 26 dimostranti, in gran parte cristiani, sono stati uccisi dall’esercito e dalle forze di sicurezza durante una manifestazione. È uno dei fondatori del Partito socialdemocratico egiziano, uno dei diversi gruppi che fanno parte del Fronte di salvezza nazionale.

Intanto il Fronte di salvezza nazionale, il principale raggruppamento dell’opposizione, ha fatto sapere che, “in violazione di precedenti promesse”, non è stato consultato per la elaborazione del decreto emesso dal presidente ad interim Adly Mansour che fissa la road map verso nuove elezioni. Per il Fronte, inoltre, nella dichiarazione “mancano delle frasi fondamentali, mentre altre andrebbero modificate o rimosse”. In proposito non ha fornito altri dettagli, dicendo di avere presentato a Mansour i cambiamenti ai quali si riferisce. Il piano di Mansour è stato criticato anche dal movimento giovanile Tamarod, che ha organizzato le proteste di massa anti Morsi della scorsa settimana, perché darebbe troppi poteri al presidente ad interim, compreso quello di emettere leggi. Il piano post Morsi presentato da Tamarod invitava invece a dare un ruolo più cerimoniale al presidente ad interim, lasciando la maggior parte del potere nelle mani del primo ministro. La road map di Mansour prevede la creazione di due commissioni incaricate di emendare la Carta costituzionale; le modifiche dovrebbero poi essere sottoposte a referendum entro circa quattro mesi, per poi andare a elezioni parlamentari e presidenziali all’inizio del 2014.

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