New York (New York, Usa), 8 lug. (LaPresse/AP) – L’ambasciatore della Siria all’Onu Bashar Ja’afari ha invitato gli ispettori dell’Onu che si occupano di disarmo e armi chimiche a recarsi a Damasco per colloqui con il ministro degli Esteri, insistendo tuttavia a limitare le ispezioni ai presunti attacchi condotti dai ribelli. Il governo siriano ha chiesto un’indagine sull’attacco del 19 marzo a Khan al-Assal, in cui sostiene siano state usate armi chimiche da parte dei combattenti anti-Assad. Le autorità in precedenza non hanno però permesso che la squadra di indagine dell’Onu guidata dall’esperto svedese di armi chimiche Ake Sellstrom arrivasse in Siria per condurre un’indagine sulle accuse sollevate da Usa, Francia e Regno Unito, secondo cui sarebbe stato proprio l’esercito di Damasco a utilizzare questo tipo di armamenti. Alla domanda se la Siria stia considerando di permettere le indagini sulle accuse occidentali, l’ambasciatore ha risposto: “No, non saltiamo a questa conclusione”.
Un passo avanti comunque per le Nazioni unite. Il segretario generale Ban Ki-moon, ha detto il portavoce Martin Nesirky, rimane “seriamente preoccupato per le notizie sull’uso di armi chimiche in Siria”, ma “l’intento dichiarato del governo siriano di invitare il dottore Sellstrom e la signora Angela Kane è una mossa nella giusta direzione”. “Al momento – ha aggiunto – la cosa più urgente è che il governo siriano permetta l’accesso alla missione di indagine dell’Onu senza ulteriori ritardi e senza alcuna condizione”.
L’Onu ha bisogno “di analizzare gli elementi nell’annuncio del rappresentante siriano”, ha proseguito ancora il portavoce, aggiungendo: “Al tempo stesso, lasciatemi ripetere l’importanza di avere un accesso completo ai siti” in cui sarebbero avvenuti gli attacchi. Sul tema è intervenuta anche l’ambasciatrice Usa Rosemary DiCarlo, la quale ha evidenziato l’importanza di permettere alla squadra dell’Onu di “entrare in Siria e indagare su ogni credibile notizia del possibile uso di armi chimiche”.
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