Islamabad (Pakistan), 23 giu. (LaPresse/AP) – Attacco senza precedenti contro un gruppo di turisti che si trovava al campo base del Nanga Parbat, la nona vetta più alta del mondo, nel nord del Pakistan. Secondo quanto riporta il ministro dell’Interno pakistano, Chaudhry Nisar Ali Khan, a condurre l’azione sono stati uomini armati in uniforme che hanno ucciso nove turisti stranieri (cinque ucraini, tre cinesi e un russo), e un pakistano. Un uomo cinese è invece riuscito a mettersi in salvo.

Non è chiaro se il gruppo avesse in programma di scalare la montagna o se stesse solo visitando il campo base, che si trova nella regione Gilgit-Baltistan. Il capo della polizia locale, Barkat Ali, fa sapere di aver appreso dell’attacco quando la guida locale dei turisti ha chiamato la polizia. Gli assalitori indossavano la divisa della Frontier Constabulary, una forza di polizia paramilitare che pattuglia l’area. Secondo la ricostruzione fornita da un funzionario locale, che ha chiesto di rimanere anonimo, gli uomini armati hanno dapprima picchiato i pakistani che stavano accompagnando i turisti, hanno preso i loro soldi e li hanno legati. Quindi hanno controllato l’identità dei pakistani e hanno sparato a uno di loro uccidendolo, forse perché era un musulmano sciita. Poi hanno sottratto soldi e passaporti agli stranieri e hanno sparato contro di loro. Non è ancora chiaro come il turista cinese sia riuscito a mettersi in salvo.

Dura la condanna del governo di Islamabad. “Il governo del Pakistan – si legge in una nota del ministero degli Esteri – esprime il suo profondo senso di turbamento e dolore per questo brutale atto di terrorismo, ed estende le sue condoglianze ai familiari delle vittime. Coloro che hanno commesso questo odioso crimine sembrano voler ostacolare le crescenti relazioni del Pakistan con la Cina e altri Paesi amici”. Il ministero ha reso noto che funzionari pakistani hanno contattato rappresentanti cinesi e ucraini per estendere le loro condoglianze.

Intanto, Syed Mehdi Shah, primo ministro dell’area di Gilgit-Baltistan, conferma che sono in corso le ricerche degli assassini e esprime timore che l’accaduto possa danneggiare seriamente l’industria del turismo della regione. “Molti turisti – afferma – vengono in questa zona d’estate, e la popolazione locale lavora per guadagnare da questo fenomeno. Questo non colpirà solo la nostra area, ma riguarderà tutto il Pakistan”. Shah ha riferito inoltre che le autorità stanno cercando di avere più informazioni su cosa sia esattamente accaduto. L’area dove è avvenuto l’attacco, Bunar Nala, è accessibile solo a piedi o a dorso di cavallo, e le comunicazioni possono essere difficili. Bunar Nala si trova su una delle tre strade che permettono di raggiungere il Nanga Parbat. L’area è stata isolata dalla polizia e dai soldati paramilitari e un elicottero militare ha perlustrato la zona. “Se Dio vuole – ha aggiunto Shah – troveremo i responsabili di questo tragico incidente”.

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata