Washington (Usa), 14 mag. (LaPresse/AP) – Il dipartimento della Giustizia degli Stati Uniti ha ottenuto segretamente i dati relativi a due mesi di telefonate di giornalisti di Associated Press, in quella che i vertici di AP hanno definito “una intrusione massiccia e senza precedenti” nel lavoro giornalistico. L’agenzia di stampa è stata informata dallo stesso dipartimento della Giustizia venerdì con una lettera. I dati ottenuti mostrano le chiamate in uscita da numeri di lavoro e personali di singoli reporter, oltre che degli uffici di New York, Washington e Hartford, in Connecticut. Il governo si è procurato anche registrazioni dal numero principale di AP nella sala stampa della Camera dei rappresentanti. Non è chiaro se siano state controllate anche le chiamate in entrata.
Nella lettera di notifica ad AP, lo U.S. Attorney di Washington, Ronald Machen, non fornisce alcuna motivazione dell’intrusione. In passato, però, alcuni funzionari pubblici avevano detto che la procura degli Stati Uniti stava indagando su una notizia pubblicata da AP il 7 maggio 2012, in cui si rivelavano i dettagli di un’operazione della Cia in Yemen grazie alla quale era stato sventato un attentato terroristico di al-Qaeda che doveva avvenire in prossimità dell’anniversario dell’uccisione di Osama bin Laden: scopo dell’indagine era capire chi avesse potuto fare uscire la notizia. In una testimonianza a febbraio, il direttore della Cia John Brennan aveva riferito di essere stato interrogato dall’Fbi per capire se fosse lui la fonte di AP, cosa che lui aveva negato. Brennan aveva anzi definito la diffusione di quella notizia ai media “una rivelazione non autorizzata e pericolosa di informazioni classificate”.
La Casa Bianca, da parte sua, ha fatto sapere di non essere a conoscenza dei tentativi del dipartimento di Giustizia americano di controllare i dati telefonici di Associated Press, se non per quanto emerso dalle notizie di stampa. “Non siamo coinvolti nelle decisioni prese in relazione alle indagini criminali, perché queste faccende sono gestite in modo indipendente dal dipartimento della Giustizia”, ha detto il portavoce della Casa Bianca, Jay Carney.
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