Beirut (Libano), 4 mag. (LaPresse/AP) – Circa quattromila musulmani sunniti sono in fuga dalla città di Banias, lungo la costa dell Siria sul Mediterraneo, dopo il massacro compiuto giovedì nel vicino villaggio di Bayda. I residenti sarebbero stati spinti a fuggire sia dal massacro di Bayda, sia dai raid che avvenuti nella notte casa per casa in un quartiere sunnita della città. Lo riferisce l’Osservatorio siriano per i diritti umani, spiegando che si teme che uomini armati pro-governativi “possano commettere un nuovo massacro”.
IL MASSACRO DI BAYDA. Nel villaggio di Bayda, vicino Banias, ci sono 50 morti confermati ma se ne temono fino a 100. L’opposizione denuncia che le violenze sarebbero state compiute da truppe del regime e miliziani pro-governativi della setta di Bashar Assad, cioè quella alawita. La zona montagnosa lungo la costa della Siria è il cuore degli alawiti, anche se in mezzo ci sono diversi villaggi sunniti. La famiglia Assad è alawita, una setta che si separò dagli sciiti. Il villaggio dove sono avvenute le uccisioni di massa è a prevalenza sunnita.
UCCISIONI ANCHE A BANIAS. A Banias, nel quartiere Ras al-Nabeh, riferisce l’Osservatorio, almeno 62 persone sono morte, fra cui 14 bambini. Ancora più grave il bilancio fornito dai Comitati di coordinamento locali, secondo cui i morti sono 102.
SUNNITI IN FUGA DA BANIAS. Secondo le informazioni a disposizione dell’Osservatorio, le forze di sicurezza controllano i documenti di identità delle persone in fuga e chiedono loro di ritornare a Banias in modo da far sembrare la situazione normale. La maggior parte dei residenti in fuga si sta dirigendo verso Tartus a sud e verso la città di Jableh, poco a nord di Banias.
SUNNITI, ALAWITI E CRISTIANI. Il conflitto siriano, entrato ormai nel suo terzo anno, è cominciato a marzo del 2011 con proteste pacifiche contro il governo di Assad. Successivamente si è trasformato in conflitto armato fra governo e opposizione. Secondo le stime delle Nazioni unite, finora sono oltre 70mila le persone uccise. La guerra ha marcato le differenze religiose all’interno del Paese. La maggioranza sunnita costituisce la colonna portante della ribellione, mentre la minoranza alawita della famiglia Assad, derivante dall’islam sciita, prevale all’interno dei servizi di sicurezza e tra gli ufficiali dell’esercito. Altre minoranze, come quella dei cristiani, sostengono Assad o preferiscono restare ai margini del conflitto preoccupate che la caduta del regime possa portare un governo più incentrato sull’islam.
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