Mosca (Russia), 12 apr. (LaPresse/AP) – Nel 52esimo anniversario dello storico volo di Yuri Gagarin, primo uomo a volare nello spazio, il presidente russo Valdimir Putin ha visitato il sito di costruzione della nuova base di lancio a Vostochny, vicino al confine con la Cina, e ha ribadito l’impegno di Mosca nello spazio. Entro il 2020, ha fatto sapere il capo del Cremlino, il governo intende destinare circa 1.600 miliardi di rubli (38,2 miliardi di euro) all’industria spaziale.

La stazione di Vostochny dovrebbe diventare il fiore all’occhiello della Russia e la sua costruzione è stata pensata per ridurre la dipendenza di Mosca dal cosmodromo di Baikonur, in Kazakistan. Il costo della nuova base è pari a circa 10 miliardi di dollari, e il primo lancio da essa è previsto per il 2015. Ma si dovrà attendere fino al 2018 per la partenza di una missione con equipaggio. Mosca, ha intanto garantito Putin, continuerà ad affittare e usare il cosmodromo di Baikonur, da dove partì Gagarin il 12 aprile 1961. La Russia ha un contratto di affitto della base di Baikonur fino al 2050, per un costo annuale di 115 milioni di dollari. Le tensioni riguardo ai pagamenti hanno tuttavia fatto nascere voci sulla possibile sospensione dell’affitto di alcune strutture, come riferito da un funzionario a febbraio. Mosca dispone di alcune basi di lancio più piccole, ma le missioni con equipaggio vengono lanciate soltanto dal cosmodromo kazako.

Durante la visita, Putin ha chiacchierato in collegamento video con i sei astronauti che si trovano nella Stazione spaziale internazionale, assicurando loro che il nuovo cosmodromo russo sarà aperto alle agenzie spaziali europee e statunitensi. La base di Vostochny è situata a 5.500 chilometri a est di Mosca, a soli 100 chilometri dal confine della Cina, nell’Oblast dell’Amur, la regione più orientale del Paese. Putin ha spiegato che la posizione della nuova base è stata scelta con cura, in modo da permettere agli astronauti di atterrare sull’acqua.

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