Pechino (Cina), 5 apr. (LaPresse/AP) – Sono saliti a sei i morti in Cina per il virus H7N9, una variante dell’influenza aviaria che finora non aveva attaccato l’uomo. I casi confermati salgono inoltre a 16, molti dei quali critici. Le autorità di Shanghai hanno annunciato il blocco delle vendite di pollame in città, che entrerà in vigore sabato, e hanno provveduto a macellare tutti i volatili che erano in vendita al mercato Huhuai, dove era stata riscontrata la presenza del virus in alcuni piccioni.

LE VITTIME E I CONTAGI. Secondo l’agenzia di stampa cinese Xinhua News Agency, i 16 casi riscontrati sono: sei a Shanghai, sei nella provincia di Jiangsu, tre in quella di Zhejiang e una in quella di Anhui. L’ultimo caso confermato di morte per il virus risale a oggi, ed è di un contadino di 64 anni deceduto nella città orientale di Huzhou. Ieri erano morti invece un uomo di 48 anni che trasportava pollame e una donna di 52 anni, entrambi a Shanghai. Si pensa che diverse delle persone infettate siano state a contatto diretto con pollame.

A SHANGHAI MACELLATI VOLATILI. A Shanghai le autorità hanno annunciato il blocco delle vendite di volatili e hanno macellato tutti quelli che erano in vendita al mercato Huhuai della città in cui era stata riscontrata la presenza del virus in alcuni piccioni. È la prima volta che si procede all’uccisione di massa del pollame da quando sono stati registrati i primi casi di questo ceppo di aviaria. L’operazione, spiega il ministero dell’Agricoltura cinese, è stata avviata nella notte fra giovedì e venerdì a seguito dell’ordine da parte di una commissione comunale per l’agricoltura. I media di Stato cinesi hanno mandato in onda oggi le immagini di esperti in veterinaria che, equipaggiati con abiti e maschere protettive, lavoravano nella notte al mercato di Shanghai per uccidere i volatili e portavano via le carcasse degli animali in sacchi di plastica. La zona era sorvegliata dalla polizia e recintata in modo da impedire l’accesso al pubblico.

GLI ESPERTI AL LAVORO. I primi due casi sono stati riscontrati solo domenica, entrambe persone anziane già molto malate. Le autorità sanitarie ritengono che le persone contraggano il virus per contatto diretto con il pollame e finora non ci sono prove di trasmissione uomo a uomo. Tuttavia questa settimana gli scienziati che hanno studiato la sequenza genetica del virus sostengono che recentemente potrebbe essersi trasformata in una forma che si diffonde più facilmente fra specie di animali diverse, ponendo potenzialmente una minaccia di maggiore entità per gli esseri umani. Gli esperti osservano comunque il virus da vicino per capire se possa diventare un rischio per la salute pubblica o possa diffondersi a livello globale come una pandemia.

Secondo gli esperti, le autorità cinesi devono proseguire con i test anche sui volatili sani, perché sostengono che il virus H7N9 possa infettare gli animali anche senza provocare sintomi evidenti di malessere, rendendo più difficile l’individuazione del contagio. David Hui, esperto di malattie infettive dell’università cinese di Hong Kong, afferma che è probabile che i piccioni siano stati contagiati da uccelli durante le migrazioni, i cui escrementi possono essere portatori del virus. E’ probabile che non si tratti delle uniche specie di volatili che portano l’aviaria.

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