Brisbane (Australia), 29 gen. (LaPresse/AP) – I soccorritori sono intervenuti questa mattina nel nordest dell’Australia per mettere in salvo le persone rimaste bloccate dagli allagamenti che hanno colpito migliaia di case e attività commerciali in Queensland. Le inondazioni, causate da piogge torrenziali, hanno provocato la morte di quattro persone,. Tra cui un bambino di 3 anni, e costretto migliaia di cittadini a trasferirsi nei rifugi.
Nella città di Bundaberg, a 385 chilometri a nord di Brisbane, i soccorritori hanno messo in salvo un migliaio di persone dal fiume che aveva rotto gli argini. Molte altri cittadini sono stati salvati dai tetti, mentre i pazienti dell’ospedale locale sono stati trasferiti a Brisbane per precauzione. In città, le case allagate sono tra 2.500 e 3.000, mentre i negozi colpiti almeno 200, spiega il sindaco Mal Forman. Circa 1.500 i residenti spostati nei centri di evacuazione.
Il Queensland non è nuovo a questo tipo di situazioni. Gli allagamenti tra 2010 e 2011 provocarono la morte di 35 persone e la distruzione di 30mila case, lasciando Brisbane sott’acqua per giorni. Problemi anche nel Nuovo Galles del Sud. Nella città di Grafton, a circa 600 chilometri a nord di Sydney, il fiume locale è salito fino quasi a superare i muri dell’argine. L’alluvione è stata causata dalla coda di un ciclone tropicale che ha scatenato tornado e creato una grande quantità di schiuma di mare che ha invaso le coste del Queensland, provocando blocchi del traffico, ma anche un motivo di divertimento per i residenti locali.

